L’argomento Ferrari è quello più in voga ultimamente, anche se la Formula 1 risulta in pausa. Il Circus tornerà settimana prossima sul circuito di Baku, ma la scuderia italiana continua a far parlare di sé (come se già non bastasse l’inizio disastroso del mondiale 2023). Molto discussa la decisione della FIA di non accettare la richiesta di revisione inviata dalla Scuderia di Maranello a seguito della penalità comminata a Carlos Sainz per la manovra nei confronti di Fernando Alonso alla seconda ripartenza del Gran Premio d’Australia. Per non parlare delle dichiarazioni di Lapo Elkann, fratello del Presidente John, che su Twitter invoglia a più organizzazione e serietà al fine di tornare a vincere: “Basta giochini in Ferrari, così non si vincerà mai“.

Di tutto questo, ne ha parlato anche Fabio Tavelli, giornalista e conduttore di Sky Sport a Sport2Day – speciale Formula 1, l’approfondimento a cura di Sport2U in collaborazione con OA Sport dedicato al mondo della massima serie automobilistica.

“A volte i ricorsi e le richieste vengono fatte non tanto per una legittima aspettativa ma per generarsi un credito nei confronti di un’eventuale prossima volta. La questione è semplice: Sainz era colpevole ma la situazione della penalizzazione era troppo afflittiva – commenta – la pena era sproporzionata. In più, i commissari non soltanto erano convinti, ma le prove della Ferrari li hanno convinti ancora di più. Dal punto di vista politico hanno fatto bene a fare la richiesta. Bene ma non benissimo, insomma.

Sul tweet di Lapo Elkann: “La questione è una richiesta di precisazione a chi diceva ‘sì ma il Presidente è tuo fratello’, e lui più o meno ha fatto capire che questa situazione la conosce. Lapo è una persona a cui non puoi non voler bene e che ti ispira simpatia, ma è anche vero che se io fossi il dipendente di un’azienda vorrei che ad amministrarla fosse John, ma non perché Lapo non abbia ragione, però andrebbero spiegati quali sono questi giochini: Ferrari non ha vinto perché da un punto di vista ingegneristico non ha mai creato una vettura in grado di battere Mercedes e Red Bull. Lapo intercetta un sentimento dei sostenitori, che sono stufi per l’assenza di un titolo a Maranello. Ma non dimentichiamoci che la storia della Ferrari è fatta più di insuccessi che successi: la storia di dice che son più sconfitte di vittorie”. 

PER LA FERRARI VINCERE NON E’ UNA PRIORITA’

“John, quando parla, in realtà fa delle relazioni agli azionisti. L’ha fatta in poche righe in cui accanto alla pista ci ha messo le passerelle e il luxury style. Ho la sensazione – continua – che siccome la Ferrari va bene come azienda nonostante in Formula 1 i successi non arrivino, la Ferrari è l’architrave della Formula 1, alimenta un marchio che è fortissimo come pochi altri in Italia. Ferrari funziona bene in tutto quello che è extra pista e va talmente bene che anche se le cose in pista non dovessero andare bene l’azienda funzionerebbe lo stesso. E’ questo che principalmente interessa a John Elkann. Vincere non è la sua priorità, quindi se non vinci va bene lo stesso. Vedremo se i cambiamenti di cui parla saranno così grandi o meno”, ha concluso il giornalista.

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