Il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, attraverso l’intervista rilasciata quest’oggi all’emittente tedesca RTL, ha confermato la presenza di una secondo sensore che monitora la PU del Cavallino ed è preoccupato della “fuga” di informazioni avvenuta a riguardo.

Dopo numerose speculazioni diffusesi in questi giorni, già dallo scorso weekend a Sochi, sulla questione del secondo sensore montato sulla Power Unit Ferrari, oggi è arrivata la conferma direttamente dalle parole del team principal della Rossa Maurizio Arrivabene.

In un intervista rilasciata oggi dopo le prove libere all’emittente televisiva tedesca RTL, il manager bresciano ha confermato la presenza di questo secondo “famoso” sensore sulla PU, su richiesta esplicita della Fia per monitorare il corretto funzionamento nei limiti del regolamento del pacco batterie della PU del Cavallino.

Arrivabene però ci tiene a sottolineare come questo ulteriore controllo voluto dalla Fia non ha influito sulle performance generali della SF71H.

“Il layout della nostra batteria è piuttosto complesso”, ha affermato Arrivabene, Abbiamo concordato con la richiesta della FIA di collaborare con loro e per facilitare il loro lavoro abbiamo aggiunto un secondo sensore. Ma non cambia in ogni caso le prestazioni della nostra auto.

Il 61enne bresciano è però preoccupato della “fuga” di informazioni avvenuta sulla questione, poiché egli stesso ritiene strano come della presenza di un secondo sensore nella Power Unit Ferrari siano venuti a conoscenza anche altri team: questo perché di tale informazione erano solo a conoscenza la stessa Ferrari e la Federazione.

“Nonostante ciò penso che sia strano che tutti conoscano la presenza di questo secondo sensore. Ho detto che il layout della batteria è piuttosto complesso, ma è anche una proprietà intellettuale della Ferrari.

Da qui sale un ulteriore preoccupazione di Arrivabene:“Spero che come tutti sanno del secondo sensore in futuro, tutti non saranno informati sui nostri progetti. Potrebbe essere una cosa seria. “

Molti addetti ai lavori hanno trovato la presenza di questo ulteriore monitoraggio della PU Ferrari come un motivo del fatto che negli ultimi Gp la Ferrari avesse fatto dei passi indietro ritrovandosi dietro ai rivali della Mercedes. Arrivabene, però, ha insistito sul fatto che la SF71H non ha perso prestazioni nei rettilinei ma nelle curve a bassa velocità.

“Niente affatto e abbiamo i dati per confermarlo.”-ha detto-“Nel rettilineo eravamo assolutamente avanti a Singapore e in Russia eravamo più o meno come Mercedes. Dove abbiamo perso era nelle curve a bassa velocità.”

L’aggiunta del secondo sensore,quindi, non ha “nulla a che fare con la velocità sul rettilineo”.

Dello stesso parere di Arrivabene era Sebastian Vettel ieri nella consueta intervista del giovedì. Il tedesco non crede che la sua monoposto abbia perso velocità nei rettilinei negli ultimi Gp quanto nelle curve lente.

“No, non credo, stavamo correndo a pieno regime”, ha detto Vettel,“Ovviamente in Russia non eravamo competitivi, ma penso che abbiamo perso più tempo nelle curve lente rispetto ai rettilinei “.

Non è da escludere che “l’ennesimo” controllo voluto dalla Fia sulla PU Ferrari possa aver influito sulle prestazioni della Rossa nonostante le smentite di Arrivabene e Vettel, visto che la Ferrari potrebbe essere stata costretta a rietrare nei normali limiti d’uso delle batterie stesse,ma sembra che le maggiori cause dell’involuzione prestazionale della SF71H siano da ricercarsi altrove…

Giuly Bellani

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