Durante la Conferenza Stampa dei Team Principal Mattia Binotto ha commentato le parole del Presidente di Ferrari John Elkann.

L’intervista rilasciata da John Elkann a La Gazzetta dello Sport in vista del GP d’Italia ha certamente rappresentato uno dei grandi temi del weekend di Monza. Il Presidente di Ferrari ha infatti confermato la sua fiducia nei confronti del management attuale della Scuderia di Maranello, diretta da Mattia Binotto, nonostante non si sia detto completamente soddisfatto dell’andamento della stagione attuale. Elkann ha inoltre fissato un obiettivo per la Rossa: tornare a vincere entro il 2026, anno della prossima rivoluzione regolamentare. Durante la Conferenza Stampa del sabato mattina Binotto ha dunque commentato le parole del Presidente, affermando di non aver mai percepito una mancanza di sostegno dai vertici.

Ferrari Elkann

“Non c’è assolutamente una mancanza di fiducia.” – ha esordito il Team Principal della Ferrari“Credo che sia più una questione di gestire le aspettative, anche se credo che abbia detto che crede che torneremo a vincere ‘prima del 2026’. E senza dubbio l’obiettivo del team è di farlo il prima possibile. D’altro canto, quest’anno abbiamo capito che serve fare altri passi in avanti per poter lottare per il titolo. La Ferrari ha avuto una crescita enorme in termini di performance dallo scorso anno a questo. Bisogna tornare indietro molti anni per vedere qualcosa del genere. Il team ha svolto un ottimo lavoro nel realizzare la macchina, ma penso che ci siano ancora delle situazioni da migliorare. In primis l’affidabilità, che ci è costata almeno un paio di vittorie, ma anche la gestione della gara, quindi le strategie e i pit stop. Si può sempre sbagliare in un weekend di gara, è quasi impossibile essere perfetti, ma il fatto che stiamo commettendo errori significa che dobbiamo migliorare. […]“.

Binotto ha poi sottolineato che tutta la Scuderia percepisce il supporto dell’azienda Ferrari: “Prima di tutto io e il team sappiamo che abbiamo il sostegno totale da parte del Presidente, quindi non ci serve un articolo o un’intervista per provarcelo. Dialoghiamo spesso con lui, siamo in contatto continuo e commentiamo insieme le gare al termine del weekend. Parliamo anche della preparazione per la gara, quindi è sicuramente una persona molto interessata al nostro lavoro e che ci sostiene. Se l’intervista è un sollievo? Forse più per chi giudica dall’esterno piuttosto che per noi. Internamente non eravamo preoccupati, ma leggere un’intervista come quella è bello, perché conferma ciò che sapevamo”.

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