F1 Il digiuno da titoli mondiali della Ferrari dura ormai da quasi quattordici anni. Era il 2008 quando la Rossa conquistò il suo ultimo titolo costruttori, grazie a Felipe Massa e Kimi Raikkonen, campione del mondo l’anno prima con la F2007.
Le premesse perché quest’anno il Cavallino torni sul tetto del mondo ci sono: il cambio regolamentare, le ottime prestazioni durante i test, l’entusiasmo mostrato dai tecnici della Rossa…
Tutto sembra far presagire una stagione di rinascita per il team, con la nuova e bellissima F1-75 consegnata nelle mani di due giovani campioni come Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio come la nuova monoposto concepita a Maranello si è comportata durante i test pre-stagionali.
Attraverso uno sguardo alle telemetrie, possiamo fare un confronto tra i giri veloci compiuti da Leclerc, Verstappen e Russell. Ricordiamo che Leclerc ha effettuato il suo giro circa 90 minuti prima rispetto all’olandese, differenza significativa dato che col passare del tempo l’aderenza della pista è sensibilmente migliorata.
Confrontando i dati, dunque, emerge come il monegasco sia risultato molto più lento sia della Red Bull che della Mercedes durante il rettilineo principale, sintomo di una mappatura poco spinta del motore o di un consumo assai ridotto dell’energia.
La F1-75 ha poi mostrato ottime prestazioni nelle curve lente (come in curva 1, 10 e 13), ma risultando non all’altezza degli avversari (sempre Verstappen e Russell) nelle curve a più alta velocità (6,7 e 11).
Alla luce di tutto ciò risulta comunque difficile dare giudizi sulle monoposto, poiché non conosciamo carichi di benzina o modalità del motore, elementi che possono altamente influenzare le prestazioni delle macchine.
La Ferrari è stata complessivamente, quindi sommando test a Barcellona e test in Bahrain, la scuderia che ha effettuato più giri: 788, staccando di 10 giri la Mercedes e di ben 100 giri la Red Bull.
L’affidabilità mostrata dalla vettura è certamente fuori discussione, e proprio a tal proposito Mattia Binotto ha voluto esprimersi così:
“Sono abbastanza felice perché abbiamo guidato e lavorato in maniera coerente durante i sei giorni di test, facendo molti chilometri e garantendo buona affidabilità.
“Questo è sempre positivo perché stiamo raccogliendo molti dati, imparando a conoscere la macchina. Entrambi i piloti si sono adattati.
“Questo era il primo obiettivo della fase di apprendimento. Quindi da questo punto di vista siamo contenti della preparazione e di come sono andati i test”.
Oltre alla grande affidabilità, a spaventare gli avversari è stata anche la velocità mostrata dalla Rossa, insieme a Red Bull l’indiscussa protagonista (in senso positivo) dei test.
“Sembriamo un passo indietro rispetto ai nostri rivali e abbiamo molto lavoro da fare perché in ogni condizione la Red Bull e la Ferrari sembrano uno step avanti a noi”, ha detto George Russell, pilota Mercedes.
“Allo stato attuale delle cose, Red Bull sembra incredibilmente forte, mentre Ferrari sembra davvero solida e abbiamo molto lavoro da fare”.
La scuderia italiana si è precipitata subito a gettare acqua sul fuoco, sminuendo le dichiarazioni dei rivali. Leclerc ha definito la propria vettura come “affidabile”, ma senza sbilanciarsi sulla sua possibile competitività a livello di tempi, sostenendo che “non abbiamo idea di dove ci troviamo rispetto agli altri”.
Binotto, invece, ha dichiarato:
“Non siamo i favoriti. I favoriti sono i team che si sono rivelati i migliori durante lo scorso anno, perché sono forti. In pista sono molto veloci.
“Noi siamo outsider, anche se abbiamo fatto dei buoni test e quindi un buon inizio di stagione. Ma per diventare i favoriti dobbiamo prima fare delle belle gare e dimostrare di essere in grado di vincere. I favoriti sono ancora gli altri”.
Ciò che è certo è che il Cavallino ha scelto un approccio parecchio prudente ad una stagione iniziata col piglio giusto, facendo attenzione a non sbilanciarsi con dichiarazioni sensazionalistiche, freschi delle cocenti delusioni subite negli scorsi anni.
“Tutti sono rimasti colpiti, così come tutti rimasero colpiti nel 2017, nel 2018 e nel 2019”, ha detto Carlos Sainz.
“I test non significano niente, non so perché le persone cadano ogni anno nella stessa trappola cercando di analizzare troppo i test”.
Se Red Bull può essere considerata una certezza, sulla Ferrari e la sua competitività aleggia ancora qualche dubbio, legato specialmente, come detto, ai risultati dei test degli scorsi anni.
E mentre Russell e Hamilton continuano a chiamarsi fuori dalla lotta per la vittoria del primo appuntamento stagionale, l’enigma Ferrari permane nella testa di tutti, in attesa di essere finalmente risolto in pista.

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