La Ferrari non porterà in Belgio il nuovo cambio ed anche il musetto stretto sarà una chimera a causa dei soliti problemi sulla correlazione dati in galleria del vento.

Ormai è la stessa storia da almeno un decennio: la galleria del vento in casa Ferrari non ne vuole sapere di funzionare e di fornire dei dati che siano attinenti con quanto si raccoglie in pista. A causa di queste problematiche, emerge che sulla SF1000 non verrà mai montato il muso stretto, che non sta dando dei risultati incoraggianti sui banchi di prova a Maranello. Per lo stesso discorso, anche il cambio irrobustito che doveva favorire un miglior comportamento del retrotreno verrà lasciato in fabbrica.

Ma come è possibile che un mito come la rossa sia caduto così in basso, guidato da un personale obiettivamente non idoneo al ruolo che svolge? Domenica scorsa abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di come l’incompetenza regni sovrana nel box della Ferrari, con Inaki Rueda ancora inspiegabilmente al suo posto dopo l’ennesima umiliazione subita da Sebastian Vettel. Perchè Elkann e Camilleri non prendono posizione, nonostante un lavoro fino ad oggi orrendo da parte di Mattia Binotto? Le risposte fino ad oggi non esistono, o forse è preferibile tenerle nascoste. L’imbarazzo in cui è piombata la Ferrari sta mettendo in ridicolo l’ingegneria italiana, surclassata da quella anglo-tedesca.

L’impressione è che si sia arrivati ormai alla canna del gas. La monoposto attuale, al contrario delle illazioni lanciate in tv di una presunta versione b, resterà identica sino a fine anno. Le novità sono attese nel 2021, ma fino ad allora si vedranno soltanto figuracce sulle piste di tutto il mondo. Qualcosa che non fa di certo onore ad un marchio quotato in borsa.

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