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F1 – Alonso e Ocon in coro: “troppo pochi tre giorni di test”

I test di F1 svolti in Bahrein la scorsa settimana non hanno riservato sorprese in vista del primo appuntamento stagionale sempre sul circuito di Sakhir sabato 2 marzo.
La Red Bull infatti, ha mostrato un passo gara impressionante rispetto alla concorrenza, come era lecito aspettarsi, mentre per il ruolo di seconda forza la battaglia si preannuncia estremamente agguerrita, con una Ferrari però apparsa in netto miglioramento rispetto al disastro dello scorso anno.

A far rumore però, ci hanno pensato le parole di Fernando Alonso, che ha attaccato la Formula 1 per i pochi giorni concessi ai piloti per provare le vetture e prepararsi al campionato più lungo della storia, con ben 24 gran premi, ai quali vanno aggiunte le sei Sprint Race che ormai sono diventate un’abitudine per addetti ai lavori e spettatori. Lo spagnolo ci è andato giù pesante, dichiarando: “abbiamo un test molto limitato in Bahrain. Ho pensato tutto l’inverno a questo, a quanto sia ingiusto che abbiamo solo un giorno e mezzo per preparare un campionato. Non c’è nessun altro sport al mondo, con tutti i soldi coinvolti, il marketing e le cose buone che si dicono sulla F1 e sull’essere più vicina ai fan, dove questo accade”.
A far eco alle parole del due volte campione del mondo ci ha pensato Esteban Ocon, seppur molto più diplomatico nei toni: “tutto sommato, sono stati tre giorni produttivi, forse i migliori da quando sono con la squadra. Sin dal primo giorno tutto è filato liscio, ogni operazione è proseguita senza intoppi. La vettura si è dimostrata affidabile e siamo riusciti a completare il nostro programma di test, abbiamo migliorato la macchina progressivamente dal primo all’ultimo giorno, ma c’è ancora tanto lavoro da fare e sarà interessante esaminare tutti i dati per capire cos’altro possiamo fare. Tre giorni di test sono pochi per una nuova vettura, c’è ancora tanto da scoprire”.
Le parole dei due piloti tornano a far riflettere su un aspetto molto criticato della Formula 1 moderna: la mancanza di test in pista per provare ed eventualmente sviluppare le vetture, sostituiti quasi totalmente dai simulatori, nell’ottica di una riduzione dei costi che tanto piace alla Formula 1.

Ma le dichiarazioni possono essere viste sotto un’altra luce: i due piloti, infatti, seppur in situazioni diverse, si trovano a che fare con monoposto meno competitive rispetto allo scorso anno. L’asturiano, in particolare, nonostante abbia mostrato un passo incoraggiante nel pomeriggio del Day-3, è apparso meno ottimista ai microfoni dei giornalisti, lanciando quasi un segnale di resa ancora prima di iniziare: “quest’anno non credo che saremo veloci come l’anno scorso, ci saranno molti più occhi su di noi e sarà più difficile sorprendere“, ha dichiarato Alonso.
Anche la situazione in casa Alpine non è delle migliori, con Ocon e Gasly rallentati da alcuni problemi che li hanno costretti ai box per molto tempo, che hanno impedito ai due alfieri della scuderia di Enstone di portare a casa dati utili per analizzare il comportamento della vettura. Addirittura le simulazioni per il primo gran premio stagionale in Bahrein danno la squadra francese al penultimo posto, davanti solo alla Haas.

Nonostante ciò, le parole di Alonso e Ocon hanno suscitato un plauso unanime sia tra gli addetti ai lavori che tra gli spettatori. L’aspetto che fa più riflettere è che già dal lontano 2021, i giorni dei test pre-stagionali sono stati ridotti a tre, decisione considerata assurda non solo da meccanici e piloti, ma soprattutto dai tifosi, i quali hanno intravisto in questa prospettiva un possibile snaturamento del DNA di uno sport che, ha sempre fatto dei test in pista uno dei suoi cavalli di battaglia.

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