f1 2026 motori Mercedes Redbull
f1 2026 motori Mercedes Redbull

F1 2026 – Sono stati più bravi quelli in Mercedes? Sì. E il problema non è loro.

F1 2026 – l paddock urla allo scandalo per il presunto “trucco” sul rapporto di compressione variabile, ma c’è un fatto che molti fingono di non vedere: Mercedes non ha barato, ha studiato. E lo ha fatto alla luce del sole.

Mentre altri costruttori oggi gridano alla violazione dello spirito del regolamento, a Brixworth si parlava con la FIA passo dopo passo, chiarimento dopo chiarimento, mail dopo mail. Nessun colpo di mano, nessuna furbata nascosta nel retro di un PDF: solo una lettura chirurgica delle regole.

La Federazione è stata chiara: se il motore rispetta il limite di 16:1 nelle verifiche statiche a temperatura ambiente (articolo C5.4.3), ciò che accade in pista per effetto dell’espansione termica non è un’infrazione. Punto. Il resto è rumore.

Ed è qui che il castello delle accuse comincia a crollare. Perché se oggi Ferrari, Honda e Audi invocano l’articolo C1.5 e parlano di “conformità in ogni momento”, la domanda è una sola: perché non ci sono arrivati prima?

Mercedes ha interpretato la zona grigia meglio degli altri. Non l’ha aggirata: l’ha capita. E in Formula 1 questo si chiama vantaggio competitivo, non illecito.

Guarda anche la nostra intervista con l’ing. Mazzola

F1 2026 Intervista Mazzola
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Cambiare le regole ora sarebbe una mossa disperata e pericolosa. La FIA si esporrebbe a una causa legale gigantesca da parte della squadra guidata da Toto Wolff, che ha investito milioni seguendo indicazioni federali. Non cambiarle, invece, significa accettare che George Russell e compagni partano con un margine stimato in 13 cavalli e tre decimi al giro.

Ma attenzione: questo non è un regalo. È il prezzo dell’immobilismo altrui.

La partita, ormai, non è tecnica. È politica, legale, strategica. Mercedes si sente inattaccabile perché ha fatto i compiti, mentre gli altri bussano alla porta quando l’esame è già iniziato.

E allora sì, vale la pena dirlo senza ipocrisie:
se quelli in Mercedes sono stati più bravi ad aggirare la zona grigia, gli avversari hanno solo una cosa da fare: prenderne atto e imparare.

Perché in Formula 1 non vince chi si lamenta dopo, ma chi legge il regolamento meglio degli altri prima.

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