F1 2026 Z X Mode
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F1 2026, attivazione ali attive rivista: la FIA interviene sul problema del plank

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F1 2026 La rivoluzione tecnica del prossimo anno ha portato alla luce un problema inatteso: il rischio di eccessiva usura del plank quando l’active aero non può essere utilizzata in modalità rettilineo sul bagnato. La FIA sta finalizzando nuove regole per accorciare o eliminare le zone di attivazione nelle condizioni non sicure, con l’obiettivo di evitare casi come la doppia squalifica McLaren a Las Vegas.

Guarda la nostra puntata di Race Tech sul plank

Active aero 2026: come funzioneranno le due modalità

Come appreso da Jonathan Noble di Motorsport.com Uk Il nuovo regolamento 2026 introdurrà per la prima volta un sistema di aerodinamica completamente attiva. Le vetture utilizzeranno due configurazioni:
Modalità cornering, con ali ad alto carico per massimizzare la deportanza.
Modalità straightline, con incidenza ridotta per minimizzare la resistenza aerodinamica sui rettilinei.

Guarda il nostro video per scoprire le modalita’ spiegate dell’ing. Alberto Maggioni in forza a Sauber ( Audi)

L’attivazione di queste modalità non sarà libera: i piloti potranno intervenire manualmente solo in zone definite dalla FIA, analoghe a quelle attuali del DRS ma dedicate esclusivamente alla gestione dell’active aero.

Il problema sul bagnato: vetture troppo schiacciate a terra

Il regolamento permette alla FIA di disattivare la modalità rettilineo in condizioni ritenute non sicure, come durante la pioggia. Tuttavia, i team hanno individuato un effetto collaterale inatteso: con gli elementi aerodinamici bloccati in modalità ad alto carico, le vetture generano più resistenza e vengono schiacciate verso il suolo, aumentando il rischio di usura anomala del plank.

Un rischio tutt’altro che teorico, come dimostrato dai casi del 2025:
• doppia squalifica McLaren a Las Vegas,
• penalizzazione di Lewis Hamilton con Ferrari in Cina,
• irregolarità riscontrata sulla Sauber di Nico Hulkenberg in Bahrain.

James Vowles (Williams) aveva già evidenziato la criticità: con la modalità rettilineo disattivata su una pista che si asciuga, il fondo rischia di toccare e consumarsi rapidamente.

La soluzione FIA: accorciare o eliminare le zone di attivazione

Nikolas Tombazis, direttore tecnico FIA, ha confermato che il tema è stato oggetto di consultazioni approfondite nei comitati tecnico e sportivo. La strada scelta — in fase di definizione finale — prevede l’introduzione di zone di attivazione ridotte in condizioni di bagnato.

In pratica:
• in asciutto, la zona può coprire l’intero rettilineo;
• in bagnato, la zona verrà accorciata o eliminata del tutto.

L’obiettivo è limitare la porzione di pista in cui l’auto potrebbe restare in assetto troppo carico, riducendo il rischio di bottoming e usura del plank.

L’ipotesi alternativa: attivazione del solo profilo anteriore

Tra le soluzioni discusse c’è anche la possibilità di consentire la modifica del solo elemento anteriore dell’ala in condizioni di bagnato. Una gestione selettiva ridurrebbe la pressione verticale sul muso, la zona più sensibile al rischio di contatto con l’asfalto.

Questa proposta non è stata introdotta in risposta ai casi McLaren di Las Vegas — era già in valutazione — ma la serie di squalifiche ha confermato quanto il margine regolamentare sul plank resti critico anche con le vetture attuali.

Un regolamento ancora in evoluzione

Le regole 2026 rappresentano la più complessa revisione tecnica dell’era moderna della Formula 1. La gestione dell’active aero è un punto chiave per garantire sicurezza, prestazioni e coerenza regolamentare. Le zone di attivazione dinamiche, variabili in base alle condizioni meteo, saranno uno degli strumenti principali per prevenire nuove controversie legate al fondo.

Analisi finale
La decisione della FIA di introdurre zone di attivazione ridotte o variabili rappresenta un compromesso efficace per garantire sicurezza e integrità tecnica senza compromettere la filosofia del regolamento 2026. La sensibilità del plank resta un tema critico per le nuove vetture, e l’active aero rende la gestione del carico anteriore più delicata. Le squalifiche viste nel 2025 hanno dimostrato quanto sia sottile il margine operativo: prevenire l’usura eccessiva diventa una priorità anche nelle logiche future dell’aerodinamica attiva.

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