Le dichiarazioni di John Elkann dopo il doppio DNF Ferrari a Interlagos hanno aperto un dibattito interno ed esterno alla Scuderia. Sky Sports F1, con Ted Kravitz e Bernie Collins, ha esaminato cosa abbia realmente spinto il presidente a criticare pubblicamente Hamilton e Leclerc, e se la sua uscita possa creare fratture o, al contrario, ricompattare il team.
Le parole di Elkann che hanno acceso il caso contro Hamilton e Leclerc
La Ferrari arriva da uno dei weekend più difficili della stagione. A Interlagos entrambe le SF-25 hanno abbandonato il GP per problemi e contatti, scatenando la frustrazione del presidente John Elkann. Le sue parole, rivolte direttamente ai piloti, sono state nette: Hamilton e Leclerc devono “parlare meno” e concentrarsi sulla guida. Un messaggio duro, in un momento già complicato da risultati deludenti.
Le dichiarazioni hanno immediatamente sollevato discussioni sul rapporto interno tra management e piloti, soprattutto alla luce delle successive reazioni social dei due driver, che hanno pubblicato messaggi uniti e determinati.
Ted Kravitz: più uno sfogo che una strategia
Secondo Ted Kravitz di Sky Sports, l’obiettivo di Elkann non era attaccare direttamente i piloti, ma richiamare l’attenzione sulla necessità di difendere la posizione nel mondiale costruttori. Per Ferrari, chiudere al secondo posto rappresenterebbe un risultato minimo ma strategico per valutare la crescita del progetto tecnico.
Kravitz ricorda però che, nonostante i limiti strutturali della vettura, sono stati proprio Hamilton e Leclerc a tenere in vita la classifica garantendo punti costanti. Una contraddizione che rende ancora più sorprendente l’uscita pubblica del presidente.
Il nodo tecnico: un progetto con limiti strutturali
L’analisi di Sky evidenzia un problema fondamentale che Ferrari non è riuscita a risolvere: la gestione del plank e dell’altezza da terra, che impedisce alla SF-25 di esprimere pieno carico aerodinamico a vettura bassa. L’aggiornamento di Spa non ha risolto la criticità, e l’auto ha continuato a mostrare debolezze in condizioni instabili.
Per questo, secondo Kravitz, puntare il dito sui piloti è rischioso, dato che le difficoltà derivano in larga parte dal progetto tecnico.
La visione di Bernie Collins: i piloti non sono il problema
Bernie Collins, ex stratega e ora analista Sky Sports, ha ricordato che i piloti sono inevitabilmente orientati al risultato individuale, ma questo non significa che non lavorino per il team. Hamilton sta cercando di evitare un primo anno senza podi, mentre Leclerc vuole massimizzare ogni occasione utile.
Per Collins, il problema Ferrari non nasce dal rapporto tra i due piloti né da presunti atteggiamenti egoistici, ma da criticità più profonde: investimenti non convertiti in risultati, sviluppo altalenante e una struttura tecnica che fatica a trasformare il potenziale della vettura in continuità.

Un messaggio mal calibrato in un momento delicato
La sensazione condivisa dagli analisti è che Elkann abbia parlato in un momento di forte frustrazione. Un doppio DNF è sempre il peggior scenario per un team, e la percezione è che il presidente abbia espresso una critica più impulsiva che ragionata.
Il rischio, però, è quello di minare la stabilità interna proprio quando Ferrari avrebbe bisogno di unità totale per difendere la posizione nel costruttori e impostare il 2026 con una direzione chiara.
Reazione dei piloti: unità di facciata o risposta strategica?
Le risposte social di Hamilton e Leclerc mostrano un fronte compatto, almeno pubblicamente. Entrambi hanno enfatizzato la priorità del team e la volontà di continuare a spingere insieme, evitando qualsiasi polemica che potesse amplificare le tensioni.
Una mossa comunicativa importante, che evita che il malumore diventi un caso mediatico più grande.
Analisi finale
Le parole di John Elkann hanno generato più domande che risposte. Se l’intenzione era motivare, l’effetto potrebbe essere stato l’opposto, dato che i piloti sono tra i pochi elementi che stanno mantenendo competitiva la Ferrari in un’annata difficile. Le considerazioni degli analisti Sky evidenziano una realtà inevitabile: i problemi della Scuderia sono tecnici e strutturali, e un richiamo pubblico ai piloti rischia di spostare l’attenzione dal vero nodo da risolvere. La stagione si avvia alla conclusione e serve compattezza, soprattutto in vista delle sfide del 2026.
Fonte
Sky Sports F1


