Una vettura che mantiene inalterata la sua bellezza, nonostante il trascorrere del tempo una vera e propria pietra miliare dell’intera produzione BMW.
Poche settimane fa è stata presentata la versione sportiva della BMW serie 4 ovvero la M4, ma questa volta però anzichè discutere di tecnica, di motore, di prestazioni e cavalli com’è logico che sia trattandosi di una vettura sportiva, tutti o quasi i dibattiti si sono tenuti sul suo design.
Il pomo della discordia che ha fatto tanto discutere gli appassionati e non è stato il suo frontale, ed in particolar modo l’enorme doppio rene, firma distintiva di tutte le BMW.
Ora io qui non sto a discutere se la nuova BMW M4 sia bella oppure no, ( per questo ma in generale io dico sempre che prima di giudicare sia il design, e sia come vanno le auto bisogna sempre vederle da vicino, toccarle con mano e poi guidarle.)
Tralasciando la parentesi M3/M4 secondo me c’è stata un’altra auto sportiva di BMW che prima delle prestazioni ha fatto parlare di se ( questa volta in positivo) per via delle sue linee, ed è la BMW Z8.
La Z8 si rifà alle linee di un’altra grande BMW del passato ovvero la 507 di metà anni ’50, inoltre la casa di Monaco volle costruire questa vettura anche per sfidare la Mercedes-Benz con il suo modello SL, la Z8 fu disegnata da Chris Bangle famoso designer Bmw anche per aver disegnato la serie 5 e 60
Tecnicamente la Z8 adottava soluzioni all’avanguardia per l’epoca ( la commercializzazione avvenne nel 1999) come il telaio in allumino, al cui interno accoglieva il “cuore” ovvero il propulsore, trattasi di un v8 aspirato di 5 litri che era stato impiegato precedentemente sulla M5 e39, in grado di erogare 400 cv e 500 nm di coppia, associato ad un cambio manuale a 6 rapporti ed ovviamente come da tradizione BMW alla trazione posteriore,con questi numeri la Z8 copriva lo 0-100 km/h in 4,7 secondi per una velocità di punta limitata elettronicamente a 250 km/h.