Ferrari ala ricostruzione foto credits Media Pirelli
Ferrari ala ricostruzione foto credits Media PirelliBeganovic of Sweden driving the (38) Scuderia Ferrari SF-25 drives on track during F1 Testing at Yas Marina Circuit on December 09, 2025 in Abu Dhabi, United Arab Emirates. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images)

F1 – Test Abu Dhabi: Ferrari e Mercedes svelano l’ala mobile “pre-2026”. Tra hype e realtà tecnica, facciamo chiarezza.

F1 – Ferrari e Mercedes testano l’aerodinamica attiva 2026 ad Abu Dhabi. L’analisi tecnica di Romanelli: differenze, regolamento e perché non è solo hype. Domani su Race Tech.

I motori del 2025 si sono appena spenti, ma ad Abu Dhabi il futuro ha già fatto il suo rumoroso ingresso in pista. L’attenzione di tutti nel paddock di Yas Marina non era rivolta ai tempi sul giro, quanto a due soluzioni tecniche che hanno catalizzato gli sguardi e gli obiettivi dei fotografi: le ali anteriori mobili montate sulle Mule Cars di Ferrari e Mercedes.

Siamo di fronte ai primi vagiti del regolamento 2026, ma è fondamentale leggere queste novità con le giuste lenti tecniche, evitando sensazionalismi.

Ferrari Ala 2026
ABU DHABI, UNITED ARAB EMIRATES – DECEMBER 09: Charles Leclerc of Monaco driving the (16) Scuderia Ferrari SF-25 drives on track during F1 Testing at Yas Marina Circuit on December 09, 2025 in Abu Dhabi, United Arab Emirates. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images)

Due approcci, un unico obiettivo (per ora)

Visivamente, il contrasto non poteva essere più netto. Da una parte la Mercedes, che ha portato in pista un sistema che definiremo “brutale”: due vistosi tubi idraulici che fuoriescono dal muso, un’installazione chiaramente provvisoria, un “laboratorio a cielo aperto” utile a far funzionare il meccanismo senza curarsi dell’estetica o della resistenza all’avanzamento.

Dall’altra la Ferrari, che ha sorpreso per pulizia e integrazione. Il sistema di Maranello appare decisamente più raffinato, con attuatori nascosti e un meccanismo (probabilmente elettromeccanico o con idraulica miniaturizzata) che permette al pilota di variare l’incidenza dei flap direttamente dal volante. Una soluzione che trasuda un livello di studio del packaging decisamente più avanzato.

L’analisi di Romanelli: “Attenzione all’hype”

Tuttavia, parlando con l’ingegner Riccardo Romanelli, voce tecnica autorevole spesso ospite sulle nostre colonne, ci sentiamo in dovere di ridimensionare l’entusiasmo. È innegabile che Ferrari presenti una soluzione ingegneristicamente più matura rispetto all’approccio “grezzo” di Brackley, ma ricordiamo un concetto fondamentale: queste non sono le ali del 2026.

Sia Ferrari che Mercedes stanno utilizzando questi sistemi su vetture ibride (Mule Cars) che nulla avranno a che spartire con le monoposto strette e a fondo piatto del prossimo ciclo regolamentare. Come sottolinea Romanelli, quello che vediamo oggi sono esperimenti funzionali: servono a validare i modelli di calcolo e, soprattutto, a generare i dati che servono a Pirelli.

Il nodo regolamentare: perché è legale nel 2025?

Molti lettori ci hanno chiesto: “Ma il regolamento 2025 (Art. 3.2.2) non vieta severamente le parti aerodinamiche mobili, ad eccezione del DRS?”
La risposta è sì, ma oggi vige un’eccezione cruciale. I test di Abu Dhabi (così come le precedenti sessioni Pirelli) sono regolati dall’Articolo 10.10 del Regolamento Sportivo relativo alle Mule Cars.

Per permettere a Pirelli di sviluppare le gomme 2026, i team devono simulare il repentino cambio di carico aerodinamico previsto dal futuro regolamento (il passaggio da Z-Mode a X-Mode). La FIA ha quindi concesso una deroga per installare sistemi attivi su queste vetture laboratorio. Senza quest’ala mobile, le attuali auto avrebbero troppo carico e non fornirebbero dati utili per le coperture del futuro.

test pirelli ferrari budapest
test Pirelli Ferrari Budapest 6 Agosto

Ferrari: un percorso iniziato a Budapest

Un occhio attento ai dettagli rivela che per Ferrari questo non è un debutto assoluto. Riguardando le foto dei test Pirelli di Budapest dello scorso agosto (e successivamente al Mugello a settembre), sulla SF-25 modificata era già apparso un flap con un elemento metallico di rinforzo e cerniere sospette.
In quell’occasione, con ogni probabilità, il Cavallino stava testando la resistenza strutturale del meccanismo o utilizzava un sistema ad attivazione passiva/manuale. Oggi ad Abu Dhabi, il cerchio si chiude con l’introduzione dell’attivazione dinamica da parte del pilota. Un percorso di sviluppo logico e metodico.

Appuntamento a domani

Cosa cambia nel bilanciamento della vettura quando l’anteriore perde carico improvvisamente? Quanto è complesso gestire la meccatronica di questi flap? E cosa ci dice davvero il diverso approccio tra Ferrari e Mercedes in ottica futura?

Non perdetevi la puntata di domani di Race Tech: approfondiremo l’argomento con analisi dettagliate, immagini a confronto e il parere tecnico dei nostri esperti. Vi aspettiamo sui canali di NewsF1.it!

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