Rumors F1 2026: possibile violazione Budget Cap tramite test freni
Il mondiale 2025 sta andando in archivio, ma nel paddock il clima è tutt’altro che rilassato. Secondo voci sempre più insistenti che filtrano dagli ambienti tecnici inglesi, l’inverno della Formula 1 potrebbe scaldarsi attorno a una controversa “zona grigia” del regolamento 2026.
Al centro del dibattito non ci sono le prestazioni in pista, ma i banchi prova. Secondo indiscrezioni non confermate ufficialmente ma che stanno facendo il giro degli addetti ai lavori, alcuni team avrebbero trovato un modo ingegnoso per aggirare i limiti del Budget Cap imposti per lo sviluppo delle nuove monoposto.

L’indiscrezione: I freni come “Cavallo di Troia”
Come noto, il regolamento finanziario FIA pone limiti severissimi alle spese per lo sviluppo aerodinamico e prestazionale. Tuttavia, esistono delle esenzioni per le voci legate alla sicurezza.
È qui che, secondo i rumors britannici, si starebbe giocando la partita. Si ipotizza che alcune scuderie stiano classificando complessi test sui materiali frenanti come “prove di affidabilità e sicurezza”.
Sulla carta, questi test servono a garantire che i dischi non esplodano sotto sforzo. Nella pratica, però, tali prove permetterebbero di raccogliere dati preziosi sul trasferimento di calore dal freno al cerchio e, di conseguenza, allo pneumatico.
Perché sarebbe un vantaggio decisivo?
Se queste voci fossero confermate, ci troveremmo di fronte a una violazione dello spirito del regolamento. Le gomme 2026, abbinate alla nuova Aerodinamica Attiva, saranno estremamente sensibili alle temperature.
Chi riesce a simulare oggi, al banco prova (e usando budget “extra”), il comportamento termico del gruppo ruota, otterrebbe un vantaggio aerodinamico enorme senza intaccare le ore di galleria del vento consentite.

Credits Salvatore Asero newsf1.it
La FIA osserva
Al momento non ci sono inchieste ufficiali aperte, ma il “tam tam” mediatico suggerisce che la Federazione, e in particolare il dipartimento tecnico guidato da Nikolas Tombazis, abbia già drizzato le antenne. In passato, la FIA è intervenuta duramente (tramite Direttive Tecniche) quando ha sospettato che i test sulla sicurezza venissero usati per fini prestazionali.
Resta da capire se si tratti solo di paranoia pre-stagionale o se, come spesso accade in F1, dove c’è fumo ci sia anche arrosto. Se la falla normativa dovesse essere reale, team come la Ferrari – storicamente più conservatori nell’interpretazione delle zone grigie – dovranno chiedere chiarimenti immediati per evitare di partire ad handicap nel 2026.
Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi di questa vicenda che, se confermata, potrebbe essere il primo vero scandalo tecnico della nuova era.


