C’era molta attesa in questo 2025 per lo storico debutto di Lewis Hamilton in Ferrari. Il sette volte campione del mondo è approdato a Maranello dopo 12 anni passati in Mercedes. Ma il suo adattamento si è rivelato più difficile del previsto: fin qui l’inglese non è mai andato a podio, con l’unica soddisfazione arrivata nella Sprint Race vinta in Cina. Ma il bilancio resta abbastanza disastroso: sesto in classifica piloti e distante circa 70 punti dal compagno di squadra Charles Leclerc.
HAMILTON – ADAMI: PROBLEMA DI INTESA?
Ma oltre a una nuova vettura e una nuova metodologia di lavoro, c’è chi ha messo in luce la mancanza di chimica tra Hamilton e il suo ingegnere di pista Riccardo Adami. L’ex pilota Robert Doornbos, al podcast The Pit Talk, ha sostenuto che il rapporto tra i due potrebbe essere un problema: “Penso che sia perché non c’è alcuna intesa tra l’ingegnere e il pilota. La comunicazione tra Lewis e Ricky [Adami], il suo ingegnere, non sembra proprio funzionare”.
Doornbos ha affermato che la gestione della penalità inflitta a Hamilton durante il Gran Premio del Messico ha dimostrato che i due non sono proprio in sintonia. Hamilton ha ricevuto una penalità di 10 secondi in Messico per “aver lasciato la pista e ottenuto un vantaggio” durante un’intensa battaglia con il pilota della Red Bull Max Verstappen.

La penalità inflitta all’inglese durante la gara all’Autódromo Hermanos Rodríguez è stata oggetto di discussione dopo il Gran Premio, con alcuni che sostengono che la Ferrari avrebbe potuto ordinare a Hamilton di ridurre il distacco dietro di lui dopo il suo rientro in pista, al fine di evitare la penalità.
“C’è Ricky che dice: ‘Abbiamo una penalità di 10 secondi a causa di questa e quella situazione’. Lewis ha risposto: ‘Sì, ma era molto difficile rimanere in pista’. Conosciamo Lewis. Non credo che siano davvero d’accordo”, ha continuato Doornbos. “Se vuoi lottare per le vittorie, i campionati e i podi, devi cogliere ogni opportunità possibile per massimizzare i risultati”.
SCENARI FUTURI IN OTTICA 2026
In ottica 2026, vettura permettendo, sarà fondamentale riuscire a trovare la quadra nel rapporto tra i due. Ovviamente, era lecito aspettarsi qualche difficoltà per Hamilton nell’adattarsi a un nuovo ingegnere di pista, soprattutto dopo gli anni trascorsi in Mercedes con Peter Bonington, storico ingegnere del sette volte campione del mondo. Ma Adami resta comunque una delle figure più accreditate nel paddock, avendo lavorato con Sebastian Vettel prima e Carlos Sainz poi.
Da un certo punto di vista quindi, le difficoltà incontrate da Hamilton durante questa stagione possono venire incontro all’inglese, che sfrutterà sicuramente questo anno di adattamento per capire ancora meglio le metodologie di lavoro in Ferrari.
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