Ferrari F1 sotto la lente di Fabio Segalini: il deficit tecnico della SF-25, le scelte di setup e la sfida contro il tempo per colmare il gap con la concorrenza. Scopri l’analisi completa.
Fabio Segalini, ex vicecapo progettista per la Haas e veterano di scuderie come Sauber e Toro Rosso, con oltre 15 anni di esperienza ai massimi livelli del motorsport, è oggi direttore tecnico presso Migal. Con la sua esperienza, Segalini ha recentemente espresso un parere preciso e ben argomentato sul deficit tecnico della Ferrari, ripercorrendo i primi sviluppi della stagione 2025.
Il Caso Ferrari F1 : La Parola di Segalini
All’inizio della stagione, la Ferrari sembrava pronta a sorprendere, con entrambe le monoposto molto competitive durante le prove libere del venerdì a Melbourne. Ma man mano che i chilometri si accumulavano, e con l’approssimarsi della qualifica, la performance della Scuderia sembrava diminuire. Secondo Segalini, una delle cause di questo calo di prestazioni è da ricercarsi nelle scelte tecniche fatte riguardo all’altezza della monoposto.
Ferrari, infatti, ha cercato di ottimizzare la downforce, lavorando con una vettura che girava molto bassa per far funzionare al meglio il fondo.
Tuttavia, questo approccio ha rivelato un problema: il consumo eccessivo del pattino, rischiando di far scendere la vettura sotto la soglia di consumo prevista dal regolamento FIA, che avrebbe potuto portare a una squalifica. Nonostante il valore fosse minimo, i tecnici della Ferrari hanno deciso di alzare la vettura per non correre rischi. Anche un piccolo aumento in altezza, però, può avere un impatto significativo su una monoposto di Formula 1, dove ogni millimetro può fare la differenza.
La testimonianza di Charles Leclerc, dopo le qualifiche, riassume perfettamente la situazione: “Oggi sapevamo che dopo le prove libere avremmo perso un po’ di performance”. Una frase che descrive bene la difficoltà di trovare il giusto compromesso, ma anche la consapevolezza che la Ferrari stava cercando il limite.
Il Weekend Cinese: Prove Contrapposte
Nel weekend cinese, la Ferrari ha deciso di cambiare approccio, cercando di avvicinarsi il più possibile al limite, abbassando ulteriormente la monoposto. Questo ha portato dei risultati molto positivi nella sprint race, dove la vettura si è rivelata molto competitiva, consentendo a Lewis Hamilton di partire dalla pole position e vincere la gara di 19 giri. Nonostante una partenza difficile, Leclerc è riuscito a recuperare terreno sul gruppetto davanti.
Tuttavia, nella gara di domenica, il cambiamento di setup, mirato a ottenere una migliore gestione degli pneumatici, si è rivelato una mossa rischiosa. Sebbene Leclerc fosse riuscito a sentirsi più a suo agio con la vettura, Hamilton, come accennato, ha incontrato delle difficoltà, mostrando come piccoli aggiustamenti possano influenzare drasticamente il comportamento della monoposto. In fondo, questo è ciò che sta cercando la Ferrari in questo momento: il limite assoluto.
La Monoposto Ferrari: Un Diamante Grezzo
La SF-25, come la chiama Segalini, è ancora un “diamante grezzo” da perfezionare. Ogni piccolo cambiamento fa la differenza, e ogni chilometro percorso è un passo in avanti per comprendere meglio come far esprimere al meglio la monoposto. Ferrari sta cercando di ottimizzare ogni aspetto della vettura per cercare di vincere, ma siamo ancora in una fase di sviluppo molto avanzata, dove ogni piccola modifica può essere decisiva.
D’altra parte, la McLaren ha un vantaggio in termini di tempo e comprensione della propria vettura. La MCL-39 è infatti una “figlia” della monoposto dominante della seconda metà della passata stagione, il che le consente di partire con una base di partenza molto più solida rispetto a quella della Ferrari. Questo vantaggio è difficile da colmare, ma la Ferrari ha dimostrato, nel corso degli anni, di saper lavorare intensamente per ridurre questi gap.
Il Monito di Vasseur: La Pressione del Limite
Frédéric Vasseur, team principal della Ferrari, ha recentemente lanciato un monito in un’intervista a L’Équipe, avvertendo che la ricerca della massima performance in Formula 1 porta inevitabilmente a sfiorare i limiti del regolamento. Secondo Vasseur, per vincere bisogna essere disposti a correre rischi, e ciò potrebbe portare, secondo lui, ad altri team di essere squalificati nelle future gare. La Ferrari, come le altre scuderie, è costretta a spingere al massimo per rimanere competitiva, consapevole che ogni piccolo miglioramento comporta il rischio di penalità, ma è un rischio che, in Formula 1, vale la pena correre.
Conclusioni: La Corsa Contro il Tempo di Ferrari F1
In conclusione, la Ferrari è in una corsa contro il tempo per comprendere al meglio la propria monoposto, chilometro dopo chilometro. Il team sta cercando di spremere ogni singolo potenziale dalla SF-25, consapevole che ogni piccolo miglioramento potrebbe tradursi in una grande differenza nei risultati. Le voci che parlano di sospensioni sbagliate o di un cambio fragile sono solo speculazioni, facilmente alimentabili in un ambiente come quello dei social media, ma non sempre corrispondenti alla realtà dei fatti.
Il vero lavoro della Scuderia Ferrari è quello di analizzare e comprendere ogni aspetto della propria monoposto per riuscire a farla esprimere al meglio, ogni fine settimana. Con l’esperienza di tecnici e piloti, e con il continuo sviluppo della vettura, la Ferrari ha tutte le potenzialità per affrontare la sfida con le altre scuderie di vertice. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e piena di sfide, e solo il tempo dirà se il lavoro compiuto porterà i frutti sperati.