Sarà che l’aria dei paesi arabi non li ispira molto, sarà che devono ancora prendere confidenza con la vettura che li accompagnerà per il mondiale del 2024. Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, come già avvenuto in Bahrein, sono rimasti al palo anche in Arabia Saudita arrestando le loro velleità di buon piazzamento in griglia alla Q1. Il finlandese ha fatto registrare il il sedicesimo tempo, il cinese addirittura il peggiore. La strigliata data senza troppi complimenti ai due drivers della scuderia elvetica dal team representative Alessandro Alunni Bravi, evidentemente, o non è stata tradotta in modo efficace o proprio non ha avuto gli effetti sperati.

Fatto sta che le due vetture di Formula 1 dovranno ancora sudare molto per cercare di accaparrarsi un posto tra i primi dieci. E la domanda che spunta fuori dalla penna senza che nessuno la debba spingere a forza è: cosa sta accadendo alla Sauber? Con l’appuntamento del Bahrein disputatosi lo scorso sabato, la scuderia ha fatto salire a sei i Gran Premi nei quali non ha visto ombra di punto. Dopo la nona piazza ottenuta da Zhou in Qatar dell’8 ottobre 2023, luci completamente spente e bisaccia dei punti vuota.

E dire che i due, all’unisono, dopo le prove libere di venerdì, avevano vaticinato prove su cui sulle loro vetture potesse splendere il sole. Voce dello scandinavo: “mi sono sentito a mio agio fin dall’inizio e abbiamo fatto qualche esperimento in più testando diversi set-up e finendo per escluderne alcuni, abbiamo capito quale strada non prendere”. Ma la strada presa ha trovato ancora una volta la porta d’accesso alla Q2 chiusa a doppia mandata. Profezia di Zhou: “potremo lottare per i punti, la squadra sta facendo dei passi avanti”.

Alunni Bravi ha dichiarato, dal canto suo, una manciata di ore fa, che i piloti hanno a disposizione una vettura di facile guida. E quindi, per logica, se la Sauber non trotta a dovere la maggior colpa ricadrebbe sul fatto che i piloti non la sappiano far marciare come si deve. Chissà. Bottas è pilota navigato e pare difficile attribuirgli un’incompetenza di fondo, Zhou non viene dal pianeta Marte e, prima di sbarcare nel circus, si è fatto la sua gavetta nelle formule minori mettendo anche il naso nelle academy di Ferrari e Renault. Ergo, è proprio scritto sulla pietra che lo scarso rendimento della vettura finora sia figlio dei due piloti e non ,piuttosto, della necessità della scuderia di effettuare ulteriori verifiche o aggiornamenti?

Ai due drivers della Sauber non resta ora che puntare tutto su sabato. Nella consapevolezza che l’impresa sarà ardua quanto una fatica di Ercole. Ma che la gara abbia sovvertito gli esiti delle prove, in Formula Uno, è un film già andato in replica più volte. Chi vivrà vedrà.

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