Basta avvicinarsi ed osservarla per essere riportati indietro nel tempo, in epoche lontane e mitologiche. Quelle epoche nelle quali nasceva ed incalzava il sogno della motocicletta là, il quella grande isola, terra di miti e di storia che è la Gran Bretagna.Una motocicletta vintage in tutti i sensi, perchè Royal Enfield invariata è rimasta nel corso degli anni, fedele a quelle linee che furono le basi della motocicletta moderna, anche quando imperversavano le moto futuristiche, come ad esempio negli anni 80 e 90, lei, la Royal Enfield, rimase ferma nella sua produzione di vera moto di sostanza e poche pretese, con pochi cavalli e pochi fronzoli.
Un periodo di oblio, dagli anni 80, costrinse la casa inglese ad azzerare o quasi, la capillarità dei propri concessionari i quali, unitamente al cambio di tendenza di quegli anni, si vedevano tornare indietro quei pochi acquirenti che sceglievano la piccola Royal Enfield per problematiche meccaniche fastidiose, in primis la sudorazione di olio dalle guarnizioni o l’eccessiva combustione di olio lubrificante.
Lei, la Interceptor 650, nuova arrivata in casa Royal Enfield, è la grande protagonista che va a completare la gamma dello storico marchio inglese, e che ricalca le orme della storica Interceptor che l’ha preceduta, la 750 del 1962, nata per fare fronte agli attacchi commerciali delle case giapponesi, anche se poco riuscì a fare la casa inglese con questo modello, dinnanzi la supremazia dei marchi del sol levante.
Interceptor 650 si propone in stile classico con un bel motore bicilindrico, non disdegnando però la tecnologia – abs ed iniezione elettronica di serie – che la rendono all’avanguardia con le concorrenti malgrado le sue linee retrò. E’ una moto che affascina – io sono rimasto colpito – ed in un momento di ricerca del retrò che è tendenza, casca a fagiolo per via delle sue linee semplici ma che attraggono.
L’ho provata in occasione del Motor Bike Expo di Verona, all’interno di un piccolo tracciato che poco ha potuto regalarmi in termini di prova pura, ma è stato sufficiente ad accontentarmi oltre che ad indurmi a trovare subito il feeling e capirla. Come quando ci si conosce con un eventuale partner e si punta al sodo.
La Royal Enfield Interceptor 650 è una moto semplice, bella alla vista e molto pratica. Ronzandole intorno capisci subito che è una moto essenziale che può trasmetterti diverse sensazioni che sono sempre soggettive. Il faro anteriore, il serbatoio retrò ed i cerchi a raggi le danno un bell’aspetto unitamente al manubrio largo e basso per la versione standard (vi è la versione coi mezzi manubri e sella monoposto stile vintage).
Una volta ruotata la chiave d’accensione e premuto il tasto start, il motore si avvia all’istante sensa sussulti – merito dell’iniezione elettronica e della buona compressione del motore – gira lineare, silenziosa. Mi ha colpito molto la scarsa presenza delle vibrazioni che sono fortemente smorzate dal contro albero di bilanciamento, atto proprio a questo lavoro. La posizione è alta e naturale, con le pedane leggermente indietro. Molto intuitiva, trasmette una buona empatia percettibile fin da subito. Schietta e sincera. La frizione meccanica è morbida e l’innesto della prima è morbido e senza sussulti. Parto e cerco di prendere confidenza ma succede una cosa strana, mentre penso di capirla già lei mi porta a ritmi non proprio da ” passeggio “, invitandomi a piegare ed assaporare quello che promette.
Fluida e ben bilanciata devo dire, in piega è abbastanza governabile. Piega che è un piacere, grazie anche alle gomme di sezione stretta. Le marce entrano una dopo l’altra senza problemi e l’innesto è molto dolce. Nell’apri /chiudi del comando del gas, poche sollecitazioni nervose, anche questo mi ha colpito, e senza particolari beccheggi.
Il motore ha una risposta pronta ma docile, questo ti fa capire che puoi usare la nuova Interceptor in molti contesti come le passeggiate fuori porta o gli spostamenti un pò più lunghi. I centri urbani possono essere l’habitat naturale per la Interceptor, perchè molto maneggevole e grazie alla ridotta inclinazione della forcella, circa 25 gradi, la rende snella e facilmente districabile in mezzo al traffico cittadino: Immaginate di utilizzarla ogni giorno per andare al lavoro nei trafficati centri urbani, corredata di borsa da serbatoio.
Le sospensioni sono morbide e ben calibrate, rispondono bene anche ad un utilizzo un pò più ” osè “. La frenata è ben rapportata alla potenza. Il disco anteriore da 320 mm flottante con pinze a doppio pistoncino Brembo è corredato di abs, il quale garantisce una certa sicurezza in frenata d’emergenza sul bagnato, mentre al posteriore troviamo un disco da 240mm.
La sella lunga e dritta in puro stile classic è un pò troppo bassa – a mio parere – e troppo dura. Da migliorare sicuramente, per dare più comfort al passeggero e motociclisti con dimensioni extra large.
Telaio
Tubolare d’acciaio a doppia culla, rende la moto abbastanza maneggevole. L’altezza da terra si aggira intorno i 174 mm, pensati per soddisfare diverse tipologie di clienti. Infatti anche le ragazze possono valutare l’acquisto della Interceptor, viste le dimensioni contenute e i pesi ben distribuiti.
Motore
Il nuovo motore Royal Enfield è un bicilindrico in linea raffreddato ad aria/olio, con radiatore posto sotto il cannotto di sterzo, con l’ausilio dell’iniezione elettronica ed un albero motore forgiato con manovellismo di 270° che garantiscono quella risposta pronta al motore, quando si ruota la manopola del gas. Un contro albero di bilanciamento per smorzare le vibrazioni completa l’opera, rendendo il bicilindrico affidabile e confortevole. Eroga una potenza di circa 47 cv.
Conclusioni
La Royal Enfield Interceptor 650 ie è la nuova fenice che risorge dalle ceneri riprendendo l’idea della progenitrice degli anni 60, e che mira al rilancio ormai cominciato dello storico marchio nato in Gran Bretagna e successivamente spostato in India a Chennai. Non è una motocicletta che nasce con l’idea di essere retrò perchè è già retrò nella sua essenza e rispecchia fedelmente lo stile e la filosofia di questo marchio longevo. Una moto per tutti, per chi vuole cominciare ma anche per chi è un motociclista vissuto e cerca altre sensazioni, dicendo ciò non esagero, purchè non si cerchino i cavalli, in quel caso meglio guardare altrove. Una motocicletta che ti accompagna per passeggiate tranquille anche in due lungo una costa o su passi di montagna. La si vive con una filosofia tutta sua, lontana dalla velocità, dalle linee futuristiche e da sfarzi modaioli. La si guida con la consapevolezza che può portarti lontano dai canoni quotidiani, facendoti assaporare le emozioni di un tempo.