La Picasso Automotive nasce nel paese elvetico, più precisamente a Lugano, l’auto italo-svizzera dal peso piuma e dalle linee di un’auto da corsa.
In un mondo in cui si parla di elettrificazione, motorizzazioni ibride e SUV, c’è ancora chi crede (grazie a Dio diranno i puristi della guida e i car guy di tutto il pianeta) nella concezione di auto da corsa con targa e fanalini. Una delle aziende che sposa questo tipo di filosofia è la svizzera Picasso Automotive, fondata dall’imprenditore Stefano Picasso e dal suo socio e finanziatore Robert Wild.
La vettura in questione prende il nome di PS-01 e ferma l’ago della bilancia intorno ai 900 kg grazie all’abbondante adozione della fibra di carbonio, in puro stile racing. Vietato quindi parlare di acciaio e alluminio, il carbonio è l’unico materiale adoperato nella realizzazione della scocca, permettendo di fatto di contenere il più possibile il peso e far sì che la vettura abbiano un handling paragonabile a quello di un’auto racing.
Per quanto riguarda la realizzazione è stato battuto un record, infatti, la macchina vanta il pezzo unico più lungo mai lavorato da una azienda automotive, ovvero stiamo parlando di 3 metri e 25 centimetri. La motorizzazione adottata è costituita da un v6 twin-turbo collocata in posizione centrale-posteriore, di origini italiane, capace di erogare 600 cavalli. Tale potenza paragonata al peso da una risultante di 0,66 cavalli per chilo, è un dato più che ottimo che fa capire la reale natura della vettura.
La linea disegnata dal vento è concepita per essere il più funzionale possibile in termini aerodinamici, basti pensare che è in grado di generare 1 tonnellata di downforce. L’engineering, così come la lavorazione del carbonio, è tutta home made, a cui farà seguito anche una motorizzazione interamente progettata e realizzata dall’azienda stessa.
Le velleità sportive non sono fine a sé stesse, infatti la Picasso ha come obiettivo quello di realizzare una vettura da LMP e portare il proprio know-how al mondo delle corse. Le componentistiche sono di prim’ordine, così come uno chef sceglie i prodotti migliori per la realizzazione dei propri piatti, anche Stefano ha scelto partnership eccellenti per assicurarsi le materie prime nella composizione della vettura; Sabelt per i sedili, Pirelli per le gomme, SC Project per gli scarichi e beta 3D per le officine, mentre per quanto concerne i collaudi, la pista di Nardò (la stessa utilizzata da gruppo Volkswagen per le Porsche e le Bugatti) sarà uno degli scenari, insieme a tutti i più impegnativi circuiti europei.
Insomma, niente è lasciato al caso, ma cosa ancor più importante è che ci sono imprenditori ancora capaci di farci sognare con ideologie che si ispirano totalmente al mondo delle corse. I primi test sono già stati avviati e attendiamo con ansia di vedere la prima vettura su strada. C’è ancora un alone di mistero riguardo la factory, ma sappiamo che il primo prototipo verrà presentato il 4 di ottobre al Red Bull Ring con Pirelli come partner ufficiale. Per chi fosse interessato può seguire tutti gli aggiornamenti sulla pagina Instagram Picasso Automotive e visitare il sito www.picassoautomotive.ch.
Di Lucio Urgu
Credit foto: Picasso Automotive