E’ di nuovo “Hammer time” per Lewis Hamilton: il campione in carica tira fuori gli artigli e con delle Q2 e Q3 impressionanti regola il compagno di squadra (e leader del mondiale) Nico Rosberg di quasi 3 decimi. Pole numero 52 (e terza in stagione) per l’inglese della Mercedes.
La seconda fila è “a sorpresa” (rispetto alle premesse delle prove libere) completamente occupata dalle Red Bull, con Ricciardo che ha dovuto letteralmente sudare le proverbiali “sette camicie” per tenersi alle spalle (di 4 decimi) lo straripante neo-compagno di team Max Verstappen, che a lungo gli è stato davanti e non di poco. Se ancora occorrevano delle dimostrazioni di forza da parte del giovane olandese eccoci serviti: vedremo come sarà il suo prosieguo di stagione al volante di una macchina più competitiva (e che potrebbe diventarlo ancora di più, visto l’attesa evoluzione della Power-Unit Renault “rimarchiata” Tag-Heuer, che verrà portata in pista nella sessione di test in programma la prossima settimana sempre qui a Barcellona) come lo è la Red Bull, ma queste premesse ci fanno immaginare per lui un futuro da “predestinato”.
La Ferrari fa come i gamberi: dopo i buoni risultati delle prove libere 3, dove Vettel si trovava vicino come non mai alle Mercedes, e dove accusava una certa difficoltà solo nel terzo settore del tracciato (quasi mezzo secondo su un tratto dov’è richiesta la miglior motricità e stabilità del posteriore e una direzionalità al top dell’anteriore), i tecnici di Maranello (come confermato nel post-qualifiche da Kimi Raikkonen) hanno deciso di modificare il set-up delle due vetture, che, con le maggiori temperature pomeridiane dell’asfalto del Montmelò (44° abbondanti) ed il vento forte, si sono “sciolte” prestazionalmente come neve al sole, non trovando più gli spunti velocistici della mattinata, e trovandosi relegata in terza fila (con Raikkonen davanti a Vettel).
Imbarazzante per gli ingegneri il fatto che il tedesco quattro volte iridato, pur con un minore quantitativo di carburante a bordo, non sia riuscito nemmeno a ripetere (anzi, peggiorandoli di un decimo) i tempi delle FP3, con i camera-car che ci mostravano, impietosamente, una monoposto assolutamente inguidabile “tenuta in pista” (e non sempre, vedasi escursione di Raikkonen in Q3) solo con le numerosissime correzioni sul volante di entrambi i piloti.
Probabilmente, la pressione che il Presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, sta mettendo su tutto l’ambiente Rosso sta letteralmente facendo “più danni della grandine”, facendo perdere la serenità e la “bussola” della migliore conduzione tecnica a tecnici e vertici decisionali della GeS, con Arrivabene sempre più “nel mirino”, ed inevitabilmente alimentando tutte le voci che volevano, alla direzione tecnica del Team, il ritorno di un “cavallo di ritorno” oramai in pensione come Ross Brawn.
E sicuramente le polemiche saranno ancora maggiori domani in quanto, in queste difficili condizioni, fare una buona gara di vertice potrebbe rivelarsi solo un’utopia: staremo a vedere…
Alle loro spalle nella top-ten troviamo la Williams di Bottas (l’altra Williams di Felipe Massa è rimasta clamorosamente esclusa già nella Q1 a causa di una scelta scellerata del team nel rimandarlo in pista quando ormai la “bandiera a scacchi” no era più evitabile), la Toro Rosso di Sainz (con il “neo-torello” Kvyat, ancora scosso dal recente “scambio di sedile” con Verstappen, solo 13°), la Force-India di Perez e la McLaren-Honda di un “lottatore”, oggi notevolmente “ispirato”, come Fernando Alonso, che “artiglia” la prima Q3 da quando è ritornato nel team di Woking.
Un’ultima considerazione un po’ “polemica”: alla luce dei recenti “rumors” che indicavano il team Red Bull (avete notato come i meccanici del team anglo-austriaco approfittavano delle soste ai box delle vetture per controllare maniacalmente le pressioni delle gomme, nonostante la telemetria permetta di fare ciò in “real time”?) ed un non meglio identificato “team di vertice” (Mercedes?) capaci di modificare le pressioni degli pneumatici durante la marcia, aggirando i valori obbligatori imposti da FIA e Pirelli, siamo sicuri che non ci saranno sviluppi (ed ulteriori strascichi polemici) sotto quest’aspetto?
2016 Spanish Grand Prix Qualifying
Pos. | No. | Driver | Team | Q1 | Q2 | Q3 | Fastest | Laps |
1 | 44 | Lewis Hamilton HAM | Mercedes | 1:23.214 | 1:22.159 | 1:22.000 | 13 | |
2 | 6 | Nico Rosberg ROS | Mercedes | 1:23.002 | 1:22.759 | 1:22.280 | 12 | |
3 | 3 | Daniel Ricciardo RIC | Red Bull Racing | 1:23.749 | 1:23.585 | 1:22.680 | 12 | |
4 | 33 | Max Verstappen VES | Red Bull Racing | 1:23.578 | 1:23.178 | 1:23.087 | 12 | |
5 | 7 | Kimi Räikkönen RAI | Ferrari | 1:23.796 | 1:23.504 | 1:23.113 | 14 | |
6 | 5 | Sebastian Vettel VET | Ferrari | 1:24.124 | 1:23.688 | 1:23.334 | 12 | |
7 | 77 | Valtteri Bottas BOT | Williams | 1:24.251 | 1:24.023 | 1:23.522 | 12 | |
8 | 55 | Carlos Sainz SAI | Toro Rosso | 1:24.496 | 1:24.077 | 1:23.643 | 12 | |
9 | 11 | Sergio Perez PER | Force India | 1:24.698 | 1:24.003 | 1:23.782 | 16 | |
10 | 14 | Fernando Alonso ALO | McLaren | 1:24.578 | 1:24.192 | 1:23.981 | 12 | |
11 | 27 | Nico Hulkenberg HUL | Force India | 1:24.463 | 1:24.203 | 13 | ||
12 | 22 | Jenson Button BUT | McLaren | 1:24.583 | 1:24.348 | 12 | ||
13 | 26 | Daniil Kvyat KVY | Toro Rosso | 1:24.696 | 1:24.445 | 11 | ||
14 | 8 | Romain Grosjean GRO | Haas | 1:24.716 | 1:24.480 | 12 | ||
15 | 20 | Kevin Magnussen MAG | Renault | 1:24.669 | 1:24.625 | 12 | ||
16 | 21 | Esteban Gutierrez GUT | Haas | 1:24.406 | 1:24.778 | 12 | ||
17 | 30 | Jolyon Palmer PAL | Renault | 1:24.903 | 6 | |||
18 | 19 | Felipe Massa MAS | Williams | 1:24.941 | 4 | |||
19 | 9 | Marcus Ericsson ERI | Sauber | 1:25.202 | 8 | |||
20 | 12 | Felipe Nasr NAS | Sauber | 1:25.579 | 8 | |||
21 | 94 | Pascal Wehrlein WEH | Manor | 1:25.745 | 9 | |||
22 | 88 | Rio Haryanto HAR | Manor | 1:25.939 | 9 |
di Giuseppe Saba Twitter: @saba_giuseppe