In una sessione di qualifiche ritornate al format 2015 (e si vede!), oltretutto “vivacizzate” da condizioni di pista variabili (umido in progressivo asciugamento, con temperature dell’asfalto mai sopra i 15°), non cambia, infine, il “colore” della vettura del pole-sitter: la Mercedes di Nico Rosberg.


Il tedesco, leader della classifica Piloti, ha anche messo una seria ipoteca sulla vittoria del Gran Premio, riuscendo a qualificarsi nella Q2 utilizzando le gomme PZero Yellow Soft: gomme che domani utilizzerà allo start e nel primo stint di gara, e che gli consentiranno una strategia di soste (ipotesi di tre, con successione Soft-Soft-SuperSoft) migliore rispetto a quelle di chi lo segue più da vicino.
Che non sarà Lewis Hamilton (dopo la penalizzazione di 5 posizioni in griglia per sostituzione del cambio, un problema all’ERS della sua Power-Unit lo costringerà a partire dal fondo dello schieramento) e neppure, sorprendentemente, almeno una delle due Ferrari: Daniel Ricciardo e la sua Red Bull, infatti, mettono a segno un ultimo tentativo sorprendente (visti i due lunghi rettifili del circuito cinese e la cronica carenza di cavalli del propulsore Tag Heuer-Renault), issandosi in prima fila al fianco della Mercedes di testa. In particolare, l’ottimo secondo settore del pilota australiano, quello più guidato, fa capire ancora una volta la bontà delle doti telaistiche della sua RB12, stavolta “agevolate” dalle particolari condizioni del tracciato.Vedremo se anche domani l’ ”aussie” riuscirà a lottare quantomeno per il podio, con temperature dell’asfalto che si preannunciano abbastanza “rigide”…
Delusione e rimpianti, invece, in casa Ferrari: Kimi Raikkonen aveva alla sua portata il secondo posto in griglia,

ed un “lungo” nella frenata che introduce al penultimo rettifilo gli ha fatto perdere tanti preziosi decimi (almeno tre, vista la crucialità del “preparare al meglio” la successiva, lunga accelerazione) e la più che possibile prima fila.
Va comunque fatto notare che, al netto dell’errore prima citato e dell’ ormai famosa “mappatura full-power” della PU Mercedes “ufficiale” (dal camera-car si scorge chiaramente che nell’ultimo tratto di pista Rosberg richiama sul volante la suddetta mappatura, che gli porterà, rispetto al suo precedente miglior tentativo, 5 decimi abbondanti di vantaggio: è questo, quindi il valore di tale “boost”. Che poi rispetti, o meno, il limite massimo di portata carburante di 100kg/h sono ipotesi che lasciamo alle analisi dell’Ing. Benzing), La Ferrari avrebbe potuto qualificarsi con un gap inferiore rispetto a quello accusato nei precedenti appuntamenti del Mondiale.
Delude ancor più, rispetto al suo team-mate, Sebastian Vettel.
Il tetra-iridato, a cui viene (giustamente) riconosciuta estrema velocità e “freddezza” nel giro secco, stavolta non ha portato a termine un giro “pulito” (tante le correzioni visibili dal camera-car): ciò, oltre alla condizione meno “in palla”, in questo evento, rispetto al finnico iridato 2007, è stato causato probabilmente dalla volontà (più o meno errata ce lo dirà la gara) di voler effettuare un solo tentativo in Q3, per poter risparmiare per la gara un set di pneumatici SuperSoft nuovi.
Col senno di poi, si potrebbe dire che le gomme SuperSoft forse non si adattano alle basse temperature previste per la gara di domani (nella giornata di venerdì, seppure con temperature superiori, hanno mostrato un elevato quantitativo di graining): staremo a vedere se, magari, gli eventi poi smentiranno ciò.
A chiudere la top-ten troviamo poi la Williams superstite (Massa ha subìto l’eliminazione in Q2 per la bandiera rossa causata dalla perdita dello pneumatico anteriore sinistro della Force India di Hulkenberg, comunque 10°) di Valtteri Bottas, la seconda Red Bull di Daniil Kvyat, la Force India di Sergio Perez (la “latitanza” del boss VJ Mallya non sembra stia inficiando troppo le prestazioni del team…) e le due Toro Rosso di Sainz e Verstappen (sempre meno “promesse” ma molto più, oramai, “certezze”).
Una nota, infine, per il “rientrante” Fernando Alonso: lo spagnolo, viste le condizioni di pista anomale, aveva “fiutato” l’occasione di portare la sua McLaren-Honda nella Q3, ma la bandiera rossa precedentemente citata ha letteralmente “strozzato in gola” il “ruggito” del due volte campione, come possiamo sentire chiaramente nel suo team-radio col box presidiato dal capo dell’engineering in pista (e vecchia conoscenza in Ferrari) Andrea Stella.
Domani, ore 8:00 italiane, ci attende una gara che, se conferma d’essere “movimentata” come queste qualifiche, potrebbe riservarci grosse sorprese. Rosberg permettendo.

P.S: a seguito del comunicato FIA sulla penalità di tre posizioni in griglia inflitta alla Force India di Nico Hulkenberg per unsafe release (la cui perdita della ruota ha causato la bandiera rossa sul finale della Q2), Felipe Massa, Fernando Alonso e Jenson Button guadagnano una posizione ciascuno sulla griglia.

Di Giuseppe Saba

 



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