Un Gran Premio d’Australia, sul circuito di Melbourne, come una medaglia dalle facce completamente differenti: la prima, con una Ferrari sorprendentemente dominatrice e con una Mercedes “quasi” annichilita. La seconda, con le due Frecce d’Argento che “azzeccano” la scelta delle gomme a mescola Medium e siglano l’ennesima doppietta davanti ad un Vettel generoso ma “quasi” impotente nei confronti della maggiore velocità dei rivali.
A fare da “spartiacque”, il pauroso incidente che ha coinvolto la McLaren-Honda di Fernando Alonso e la Haas-Ferrari di Esteban Gutierrez, tamponato dall’asturiano dopo una sua frenata, forse anticipata, nel corso del giro 17, che ha portato all’interruzione della gara con bandiera rossa, dovuta ai numerosi detriti presenti in pista.
Possiamo sintetizzare così l’andamento di questa prima gara stagionale, che è stata avvincente fino all’ultimo respiro.
Rosberg ringrazia e, dopo un weekend non proprio positivo, conquista la vittoria davanti al compagno di team Lewis Hamilton, bravo nel ricostruirsi una gara che lo ha visto anche in settima posizione.
Terzo, ma col rimpianto, Sebastian Vettel, autore, assieme all’altro ferrarista Kimi Raikkonen, di una partenza veramente perentoria che gli aveva portati ai primi due posti, favorendogli una prima parte di gara comandata autorevolmente, con un buon gap inflitto alle due Mercedes su mescola SuperSoft.
Probabilmente gli strateghi di Maranello, durante l’annullamento della gara, avrebbero potuto montare sulle SF16 H le stesse gomme Medium White montate dai rivali della Stella, “marcandoli” a uomo, ma l’incognita del non aver mai provato nelle prove libere il compound “medio” ha portato gli strateghi coordinati da Inaki Rueda ad optare per una strategia più aggressiva con SuperSoft e Soft. Ma queste gomme, in particolare le “gialle” Soft, non hanno mantenuto le attese, perdendo prestazione dopo appena pochi giri.
In mezzo, il problema subìto dal quattro volte iridato alla gomma anteriore sinistra durante il pit-stop al giro 35, più un “lungo” (con annessa divagazione fuori pista), al penultimo giro, mentre cercava di sopravanzare il campione del mondo in carica mentre cercava di conquistare il secondo gradino del podio.
Ma, nonostante l’esito finale “agrodolce”, il team di Maurizio Arrivabene ha dimostrato che, in gara, può duellare molto da vicino con le due Mercedes. Occorre però non trascurare i punti deboli da migliorare: in primis l’affidabilità, vista la rottura della Power Unit accusata da Kimi Raikkonen al giro 23, ed in secondo luogo un miglior sfruttamento dei compound più duri tra quelli forniti da Pirelli.
Dopo il “flop” del format delle qualifiche, bisogna registrare la buona riuscita del nuovo regolamento sula scelta degli pneumatici, fortemente voluto dalla Pirelli, che ha permesso di vedere in pista strategie diverse ed una corsa più “movimentata”.
E tra coloro che son riusciti a sfruttare appieno le nuove possibilità createsi c’è sicuramente il Team Haas, che all’esordio assoluto ha raggiunto i primi, preziosissimi punti della sua storia con Romain Grosjean, ottimo (e “fortunato”, visto che ha cambiato le gomme proprio nel momento della bandiera rossa) sesto classificato.
Da segnalare anche la buona gara delle due Toro Rosso di Sainz (9°) e Verstappen (10°), anch’esse penalizzate dal rapido decadimento delle gomme Soft, con lo spagnolo che è riuscito per numerosi giri a tenersi alle spalle la Mercedes di Hamilton pur disponendo di una Power Unit (Ferrari) in configurazione 2015.
A completare la top-ten Ricciardo (4° ed autore del giro più veloce nel finale, grazie alle gomme SuperSoft), Massa (5°), Hulkenberg (7°) e Bottas (8°).
La McLaren superstite, quella di Button, ha concluso in 14° posizione, ancora una volta lontana dai punti, ma con prospettive migliori rispetto a quelle della scorsa stagione.
Tra quindici giorni appuntamento in Barhain, dove vedremo gli sviluppi del duello Ferrari-Mercedes, con le “Rosse” in cerca di riscatto e dove, molto probabilmente, si ritornerà al format di qualifiche utilizzato fino al 2015, dopo la “bocciatura” unanime della nuova formula.

Classifica finale Gp d’Australia:


di Giuseppe Saba

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