Nico Rosberg mostra tutta la sua determinazione e concretezza conquistando la seconda vittoria nel Mondiale F1 2016, approfittando degli errori e delle disgrazie dei suoi diretti rivali, raggiungendo così a quota 16 successi in carriera un altro “alfiere” Mercedes, Sir Stirling Moss.
Partendo meglio, seppur dal lato sporco, rispetto al compagno di squadra in pole Lewis Hamilton (successivamente “centrato” dalla Williams di Bottas, poi penalizzato con un drive-through, subendo pure dei danni all’ala anteriore e al fondo della sua Mercedes, che comunque non ne hanno compromesso eccessivamente le prestazioni velocistiche), si è portato subito al comando ed ha amministrato attentamente gomme e freni della sua W07 Hybrid per tutta la durata della gara, rintuzzando i tentativi d’avvicinamento della Ferrari di Kimi Raikkonen, buon secondo al traguardo con una gara d’attacco (e con buoni sorpassi) dopo la pessima partenza, dove non era riuscito a difendersi dall’assalto delle due Williams (partite benissimo, ma poi crollate sulla distanza grazie alla tattica “scellerata” di scegliere, per questo weekend, più treni di gomme di mescola Medium, rivelatesi inadeguate per quest’appuntamento in Barhain), dove ha mantenuto un distacco medio dalla Mercedes vincitrice di circa 6 secondi.
Detto del terzo posto al traguardo del campione in carica Hamilton (che, dopo delle ottime qualifiche, si ritrova nuovamente battuto dal compagno di team, rivedendo, forse, quei “fantasmi” già palesatisi per lui nel finale della scorsa stagione), che stavolta non ha trovato nelle Pirelli Medium White la “panacea” alle sue mancanze ad inizio Gp, fa sicuramente “rumore” la clamorosa rottura della Power Unit Ferrari, patita da Sebastian Vettel durante il giro di formazione. Se le prestazioni velocistiche della Rossa appaiono confortanti (seppure non ancora sufficienti a mettersi davanti costantemente alle due Frecce d’Argento), così non si può dire per l’affidabilità della SF16-H, che non ha visto il traguardo per già 2 volte in questi primi due Gran Premi.
Con Ricciardo e la sua Red Bull “primo” nella graduatoria degli “altri”, stupisce positivamente la prestazione della Haas Gp, con Grosjean nuovamente a punti (5°), che addirittura ha mostrato il potenziale per poter andare a lottare per la “medaglia di legno” con team molto più blasonati come Red Bull e Williams (settima l’altra monoposto austriaca, ottava e nona alla fine, con Massa davanti a Bottas, quella di Sir Frank).
A chiudere la top-ten la prestazione “monstre” del “debuttante all’improvviso” (a causa dello stop imposto dai medici a Fernando Alonso) Stoffel Vandoorne, decimo con la McLaren-Honda superstite, dopo il ritiro in avvio, per la rottura dell’ERS, di quella di Jenson Button.
Altro “man of the day” il tedesco Wehrlein, che issa la sua Manor fino al 13° posto finale, davvero vicino alla zona punti.
Ora il Circus si sposterà in Cina per il prossimo appuntamento del Mondiale, dove potremo iniziare a capire se la Ferrari, nel caso riuscisse a porre un freno alle manifeste carenze d’affidabilità, potrà recitare il ruolo di “guastafeste” nella rincorsa al terzo mondiale di fila della Mercedes.

Di Giuseppe Saba

 

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