Pilota fra i più talentuosi della nuova generazione, Daniel Ricciardo ci accoglie nell’Energy Station della Red Bull con il suo proverbiale sorriso. Meno aziendalista del previsto, il pilota australiano non beve un energy drink come mi sarei aspettato bensì un cappuccino; “Mi piace molto” dice, a testimonianza forse delle sue origini italiane e, tra una domanda e l’altra, si lascia scappare qualche battuta nella nostra lingua. Abbiamo discusso con lui della situazione del campionato, della rivalità interna con il suo e giovane talentuoso compagno, di regole, di ordini di scuderia e sicurezza.

Daniel, avete ormai raggiunto la Ferrari in termini di prestazioni e a Silverstone siete stati ampiamente davanti. Quanto vi manca per raggiungere la Mercedes? E’ solo una questione di potenza? E qui? Prevedete di giocarvi la vittoria?

A livello di telaio siamo molto vicini, forse un decimo di secondo, ma anche meno. Sulle piste dove il telaio e la trazione sono importanti, come Montecarlo e Barcellona abbiamo fatto vedere di essere molto veloci, mentre per quanto riguarda il motore dipende dalle piste, ma in generale siamo ancora indietro. Direi circa mezzo secondo. Anche se qui, dove la PU è meno incisiva saremo molto vicini, se non ci giocheremo la vittoria sicuramente lotteremo per il podio.

L’arrivo di Max ha cambiato molte cose all’interno del team. Lui ha vinto a Barcellona, e due podi a Zeltweg e Silverstone Per te invece non è andata altrettanto bene a Monaco con quel problema ai box… Vorrei sapere come vivi questa rivalità interna col tuo compagno, come ti condiziona?

Dopo Barcellona è stato difficile, lo è sempre quando il tuo compagno ti sta davanti.  Monaco però è stata una situazione per me particolarmente frustrante. Sono tornato a casa ed ero triste, molto triste. Ma ci vuole positività e bisogna guardare avanti per evitare di cadere nello sconforto, in questo mondo come nella vita. Mi è bastato pensare che se il pit fosse andato bene avrei vinto la gara perchè avevo la macchina migliore; e questo stimolo di pensare al mio buon lavoro è stata la cosa migliore. E’ vero, Max mi è stato davanti nelle ultime gare, ma la stagione è lunga e ce la giocheremo sicuramente altre volte per le posizioni importanti. Si può vivere la situazione interna e la competizione in due modi, io scelgo di continuare a sorridere.

Hai qualche preoccupazione per la tenuta di queste gomme con quello che è successo a Sebastian in Austria con la Pirelli che ha introdotto le raccomandazioni sul numero di giri per ogni mescola, oppure pensi che la Ferrari abbia spinto troppo sulla strategia? Pensi che ci sia un problema di durata e degrado di queste gomme?

No, non sono preoccupato, anche se forse la Ferrari ha scelto di spingere un po troppo sulla strategia; Kimi si era fermato parecchi giri prima, mentre Sebastian ha allungato moltissimo lo stint. Ora ci sono le percorrenze consigliate per le gomme, ma sarei molto curioso di sapere se Seb ha avvertito qualche vibrazione o altro prima dello scoppio della gomma, ma non ho avuto occasione per parlare con lui. E’ così da qualche anno ormai con queste gomme, ci siamo in qualche modo abituati. Io non ho particolari problemi con queste gomme comunque.

Parlami della Ultrasoft, è una cosa che chiedo a tutti i piloti, quali sono le tue sensazioni con questa gomma.

Si la Ultrasoft è una gomma molto particolare, ha un comportamento più difficile da prevedere delle altre mescole. E’ la novità di ques’anno e forse c’è ancora da lavorarci un po’. In realtà quando fa molto caldo va subito in temperatura, ma con le basse temperature è molto difficile riscaldarle, risente infatti più delle altre della temperatura e con il freddo diventa molto meno morbida.

Avete ancora diversi gettoni a disposizione, prevedete di spenderli a breve per nuovi sviluppi?

Avremo ancora un grosso aggiornamento prima della fine dell’anno, più o meno dopo la pausa estiva, ma ormai è importante lavorare per l’anno prossimo. Non vinceremo il titolo nel 2016 ma certamente lavoriamo per lottare l’anno prossimo. Per questo campionato lotteremo sicuramente per vincere almeno qualche gara.

Cosa ne pensi delle sospensioni che hanno ceduto in Austria, un grave problema di sicurezza. Tanti piloti hanno avuto problemi e i cordoli sono gli indiziati principali. Che idea ti sei fatto di questo tema? Anche qui peraltro la pista è stata riasfaltata e in alcune curve i cordoli sono stati modificati. Impressioni?

I cordoli erano piuttosto aggressivi quindi non mi sorprende più di tanto che ci siano stati dei problemi, io ho cercato di fare veramente molta attenzione e starci alla larga, quasi come fossero un muro, e per fortuna non ho avuto danni. Qui non ho ancora fatto n giro della pista, perciò ci vedremo più tardi, in pista, per un giro di corsa.

Nei test anche voi della Red Bull avete testato l’Halo, che impressione ti ha fatto vederlo montato sulla vostra macchina, pensi sarà introdotto davvero nel 2017?

É chiaro che qualche innovazione vada fatta; una protezione per la testa è certamente importante. Non è molto bello esteticamente, il nostro windscreen era meglio (ride) ma ci abitueremo qualunque sarà la soluzione scelta.

Il tema delle comunicazioni radio. La regola è stata nuovamente cambiata per questa gara. Ora è forse addirittura più complicata di prima. Che ne pensi?

Le comunicazioni radio devono essere fondamentali quando ci sono problemi di sicurezza come ad esempio successo a Perez in Austria. Per il resto secondo me dovrebbe essere comunque tutto libero, queste macchine sono le più complicate mai viste quindi un aiuto può fare comodo mentre sei in pista e non sai bene come risolvere un problema. Favorevole o no c’è una regola e va rispettata, mi sembra normale e giusto che Nico sia stato penalizzato in Inghilterra.

Dove ti vedi fra tre o quattro anni? Ancora in Red Bull?

Mi piacerebbe essere il nuovo volto di Victoria’s Secret se lanceranno una linea maschile. E naturalmente campione del mondo.

Ho ancora un contratto per un paio d’anni, quindi sicuramente ancora qui. E spero di rimanerci ancora più tempo, perchè vorrà dire che torneremo ad essere un team vincente che lotta per il campionato.

Com’è stata la trattativa per il rinnovo? L’hai scelto tu, o è stato il team che ha fatto valere l’opzione per altri due anni come fatto ad esempio con Sainz?

In realtà è più una continuazione del contratto, ci siamo trovati d’accordo sull’opportunità di continuare per altri due anni, perciò non è proprio un nuovo contratto, ma il prosieguo del lavoro fatto finora e un impegno per continuare verso il futuro, ma le basi rimangono sempre le stesse.

La Mercedes ha ormai dato un final warning ai loro piloti. Come la vedi dal tuo punto di vista una limitazione alla libertà di lotta fra i piloti?

Credo che quando si lotta per il campionato del mondo come loro tutto è portato all’estremo. Il premio in palio è quello massimo e la competizione è sfrenata ed è normale che le cose cambino. Io sono contrario ad ogni ordine di scuderia naturalmente, anche se credo che loro siano ormai abituati a questa situazione. Sono ormai due anni che lottano fra loro: credo inoltre che le loro personalità siano all’opposto. Sono cresciuti insieme ed una volta erano grandi amici, ma ormai tutto è cambiato, Lewis e Nico hanno ormai due vite completamente diverse.

Per me è difficile immaginarti in una situazione del genere…

Devi considerare quanto la lotta per il titolo cambi tutto…

di Stefano De Nicolo’

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