Una cosa che è saltata subito all’occhio durante questi test è stata la notevole capacità di abbassare i tempi rispetto agli ultimi 2 anni, da quando sono entrate in scena le vetture ibride, già a fine 2015 avevo apertamente criticato la Pirelli per una scelta molto conservativa sugli pneumatici che sembravano essere durissimi e quindi in netto contrasto con le dichiarazioni e gli intenti sia di Ecclestone che della stessa Casa Costruttrice, la quale aveva dichiarato ad inizio 2015, tramite Paul Hembery, che le gomme sarebbero state più performanti ed i tempi si sarebbero abbassati di addirittura 2-3 secondi, una parte per le mescole ed una parte per la naturale evoluzione delle vetture; come ben sapete e come abbiamo dimostrato questo non è avvenuto, non del tutto almeno. Incuriosito dai tempi fatti segnare nelle simulazioni di GP dei test di Barcellona sono così andato a vedermi tutti i timing del 2014 e del 2015, notando una differenza molto netta tra le performance di GARA di questi due GP con i test appena conclusi. Per spiegare bene di cosa parlo vi propongo il solito semplice grafico, ricordo che il valore delle ordinate è + 1 minuto.
Ho preso in considerazione le prestazioni di Rosberg nelle gare 2014 e 2015 e nei test; da tenere presente che nel 2015 il Pilota Tedesco fece l’ultimo stint con le gomme HARD la cui prestazione era superiore di circa 0,8-1,0 secondi alle Medium. Altra considerazione importante è che il tempo di 1:26.298 ottenuto al giro 50 dei test è arrivato al primo giro utile dopo la sosta al box, mentre negli anni precedenti le gomme avevano alle spalle 3 giri in più, infatti in entrambe le gare Rosberg fece la sua sosta alla tornata n. 45. Altra considerazione MOLTO IMPORTANTE è che le temperature dell’asfalto sono state molto diverse tra la gara e i test, nel 2014 abbiamo 42°, nel 2015 45° mentre nei test una variabile tra 26° e 30°. Ora dobbiamo dire che le gomme Medium hanno una certa sensibilità alla temperatura d’esercizio e riescono ad essere prestazionali anche a livelli bassi tanto che la stessa Pirelli le definisce “low working range” tuttavia la buona versatilità di questa mescola fa sì che raggiunga prestazioni più elevate quando non lavora a temperature troppo basse, su di una pista abrasiva come quella Spagnola e con gradi intorno ai 40 offre dei tempi sul giro significativamente inferiori rispetto alle condizioni di questi giorni; partendo da questi punti fermi andiamo a vedere la differenza di tempi della grafica, ricordando che la gara è qualcosa di diverso dai test come è ovvio che sia, nella competizione si spinge per ottenere un risultato e spesso lo si fa al massimo del potenziale, nel 2015 vinse Rosberg con 17 sec. di vantaggio su Hamilton, mentre nel 2014 fu Hamilton a salire sul gradino più alto del podio sopravanzando il Tedesco di pochi decimi. Ciò che è straordinario in questa grafica è il tempo del 50° giro di Rosberg (TEST) il quale sembra poter spingere a piacimento subito appena entrato in pista scaldando gli pneumatici immediatamente, si nota come alzi subito il piede tra le tornate 51 e 53 stabilizzando i tempi, per poi proseguire nella simulazione gara quasi sul velluto, abbassa di nuovo il crono al giro 54 per poi seguire un andamento quasi naturale dovuto al degrado delle gomme che però, segue una linea più marcata delle altre due, come se le gomme siano più morbide e quindi più rapide nell’immediato ma sensibili all’usura. Facendo una media dei tempi (al giro 60 dei test abbiamo assegnato noi un tempo statistico visto l’alto timing di Rosberg) abbiamo questi dati (tornate 50-65)
2014 media 1:29:743 (MEDIUM) 2015 media 1:30.015 (HARD) 2016 media 1:28.108 (MEDIUM)
Se la differenza tra 2014 e 2015 è stata molto sottile nonostante le gomme Hard sarebbero dovute essere più lente, cosa sta accadendo con i compound 2016? La facilità di ottenere tempi bassi nei test è dovuta ad una evoluzione delle macchine ancora più marcata dall’anno scorso oppure c’è dell’altro? Proseguendo nel ragionamento dobbiamo precisare che la gara della Spagna sarà la 5° della stagione e che in media le vetture migliorano di 1 decimo a gara, quindi i tempi dei test si abbasseranno ancora di mezzo secondo, se poi consideriamo che SICURAMENTE la MERCEDES si è ‘tenuta in tasca’ qualcosa in termini di prestazioni, possiamo ipotizzare che a Barcellona nell’ultimo stint si avranno medie intorno al 1.27 basso o addirittura 1.26 medio, prestazioni molto lontane dallo scorso anno quando anche Hamilton con gomme Medium seppure usate nell’ultimo stint ha realizzato la sua miglior prestazione al giro 54 con 1.28:270 ma poi non è andato oltre la media di 1.29.
Ora c’è da dire che i motori hanno avuto una grossa evoluzione e che il sistema HCCI (homogeneus charge compression ignition) riesce ad arrivare ad una soglia del 50% di efficienza, dovuta anche all’uso di benzine sempre più evolute e dal basso peso specifico; quello che si ipotizza è che queste Power Unit siano arrivate a potenze totali di circa 930 cv (930 Mercedes, 900 Ferrari), quando nel 2014 si parlava di circa 750 cv, francamente ho dei dubbi che si possa arrivare ad incrementi di 200 cv in due anni soprattutto considerando i limiti dettati dal regolamento, flussometro e limite di giri motore imposti; tuttavia c’è anche da ricordare come una tecnologia agli albori è quella più soggetta a curve d’evoluzione molto significative; poi c’è sempre l’aerodinamica che viene migliorata come tutta la meccanica in generale; rimane però il dubbio, lasciatemelo dire, che si sia fatto anche un qualche lavoro sulle gomme…
Marco Asfalto