La decisione di penalizzare di 3 posizioni in griglia Vettel nel GP d’Austria è l’ennesima beffa da parte delle Federazione nei confronti di Maranello.
Vettel è reo di aver ostacolato Sainz nella Q2, ora dobbiamo dire subito, a onor del vero, che forse il Tedesco meritava questa sanzione; tuttavia lo stesso Sainz ha dichiarato di non aver subito nessun tipo di danno dalla manovra del pilota Ferrari quindi i commissari potevano anche soprassedere, visto che in passato, Silverstone 2017, Hamilton venne graziato; la sensazione è che si applichino 2 pesi e 2 misure.
Tra l’altro Sainz si è qualificato per la Q3 quindi non si capisce il vero motivo di tale decisione che è costata anche 1 punto sulla patente che si somma agli altri 2 rimediati in Francia dopo un normale incidente di gara.
Ma il vero punto non è questo, stiamo parlando solo della punta dell’iceberg, perché c’è molto altro. Ora immaginiamo la F1 dal 2014 ad oggi senza che la Ferrari sia diventata competitiva; cosa avremmo visto? Sicuramente, a parte qualche sporadico caso, solo doppiette Mercedes; già nel 2016 venne lanciato l’allarme ‘audience’ visto che il ‘prodotto’ F1 era in netto calo; si disse per colpa delle regole difficili da capire, per i pochi sorpassi e per le vetture dal sound poco accattivante; la realtà è che una competizione sportiva in cui vince sempre e solo un atleta o un team, dominando per anni perde inevitabilmente di fascino e attrattiva.
Il merito della Ferrari è stato quello di crederci riuscendo finalmente ad essere competitiva; in tanti hanno usufruito della nuova visibilità della F1; in primis Liberty Media che ha potuto giovarsi del nuovo interesse intorno alla competizione, interesse, ricordiamolo, arrivato perché i tifosi della Ferrari sono i più numerosi al mondo, ma non solo, sono anche i più attaccati alla ‘maglia’, quelli che non mollano la tv nonostante gli impegni domenicali in famiglia che tutti hanno, oppure quelli che comprano i biglietti delle tribune come anche gli abbonamenti alle tv che hanno l’esclusiva come Sky in Italia ad esempio. In tanti hanno tratto un vantaggio da una Rossa ai massimi livelli, anche la Federazione stessa che di fatto regolamenta e controlla la manifestazione sportiva.
Ed in cambio cosa accade nei confronti della Ferrari ? Attenzione nessuno invoca favori, ma la risposta è stata un accanimento dei controlli sulla vettura, ad un livello tale che, a memoria, mai era accaduto; la Federazione installa addirittura dei componenti in macchina per monitorare le batterie, facendo fare delle regolazioni durante la gara a Vettel, cosa inaudita anche perché tale operazione non è stata effettuata su nessuna altra monoposto; il motivo di tale scelta da parte della FIA è stata non solo una gola profonda (Ing. Sassi) ma anche una nuova supremazia in qualifica. Ma non è tutto qui, la vettura è stata sezionata in ogni parte alla ricerca dell’imbroglio; strano comportamento visto che Mercedes domina da anni e nessuno si è mai sognato di fare controlli così approfonditi. Insomma siamo di fronte ad una farsa, la questione dell’olio del 2017 con l’omologazione della PU Anglo-Tedesca prima di Monza; la strana scelta delle gomme a sezione ribassata di Pirelli e guarda caso Mercedes fa doppietta in qualifica; gli specchietti Ferrari in Spagna giudicati irregolari, mentre quelli portati in Austria dalle frecce d’argento sembrano ancora più illegali.
Ilegal… @ScuderiaFerrari legal @MercedesAMGF1 🧐🧐🧐🤔🤔🤔🤔🤔 #Techf1 pic.twitter.com/hR6m17LAOt
— Salvatore Asero (@Graftechweb) June 30, 2018
Il tutto nel più completo silenzio da parte di Maranello, da più parti i tifosi invocano una presa di posizione da parte di Marchionne, perché o la Ferrari risorge come Team e come soggetto anche ‘politico’ oppure è meglio ritirarsi e lasciare il giochino in mano a Mercedes e vedere come va a finire.
Un pensiero per il Drake, chissà come avrebbe reagito a tutte queste prepotenze; in molti se lo chiedono in queste ore…
Marco Asfalto
Foto cover Federico Basile