Jean Todt, appena confermato per la terza volta alla presidenza della FIA; ha recentemente dichiarato ad Auto Bild che le odierne Power Unit sono “troppo costose, complicate e silenziose”. Ora dobbiamo fare una premessa sull’adozione, dal 2014, dei nuovi propulsori; ci voleva senz’altro un cambiamento del regolamento e il ritorno al turbo era come minimo auspicabile; le vetture erano plafonate ed uno step innovativo era necessario; tuttavia adottare delle specifiche così complesse si sta rivelando un errore epocale dal quale non si uscirà prima del 2021, il motivo di tale affermazione va ricercato in alcune conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

Ricordando che Mercedes ha fatto pressioni per utilizzare le PU visto che ne aveva di già pronte e che il regolamento è stato di fatto scritto da Ross Brawn, la motivazione più importante che aveva la FIA era quella di riuscire a migliorare notevolmente l’efficienza dei motori termici ed in questo i motoristi sono riusciti in pieno, si parla di circa il 50% e oltre addirittura; lo scopo era quello di arrivare ad un punto in cui di tale innovazione potesse usufruire l’utente medio; è infatti uno dei sogni di tanti ambientalisti  o comunque di persone sensibili ai problemi ambientali, poter disporre di un mezzo, anche di piccola cilindrata, spinto da un motore ibrido che inquini pochissimo e che abbia percorrenze nell’ordine dei 50-70 Km al litro; l’attuale tecnologia delle Power Unit permetterebbe infatti una tale efficienza; basterebbe applicare tali conoscenze ad un bicilindrico di 500 cc installato su una vettura di 500 Kg magari biposto. Salendo di categoria si arriverebbe comunque a percorrenze di almeno 30 Km al litro; questo a tutto vantaggio dell’aria che respiriamo e del portafogli. Ad oggi, dopo ben 4 anni, solo alcune delle tecnologie di F1 sono state applicate su modelli stradali ma solo su supercar dai prezzi poco accessibili. Jean Todt che è un grande esperto di racing e di automotive avrebbe dovuto quindi sapere che:

  1. tali tecnologie non avrebbero avuto un ritorno sulla produzione industriale di vetture dal costo ‘normale’.
  2. lo sviluppo delle PU nel loro insieme, ovvero progettazione, collaudo, implementazione e continua ricerca, sarebbe stato costosissimo.
  3. tante case costruttrici stavano già (2012) sviluppando la trazione completamente elettrica con dei piani di investimento a 10 anni.
  4. l’adottare un regolamento del genere con 1 solo motorista in vantaggio tecnico di 2 anni avrebbe prodotto tante stagioni di dominio assoluto coadiuvato da uno sviluppo congelato in nome della riduzione dei costi.
  5. in un periodo di, appunto, riduzione dei costi della F1 stava andando nella completa direzione opposta.
  6. sarebbe stato quasi impossibile tornare indietro dopo che i motoristi avrebbero investito montagne di denaro pur di diventare competitivi.
  7. l’entrata di altri competitor sarebbe stata complessa se non impossibile e soprattutto poco appetibile.

Tra l’altro il Presidente della FIA si è anche lamentato della troppa affidabilità delle vetture di F1 ecco le sue parole “le auto sono troppo affidabili” (quelle di F1 n.d.r.) ed ancora “Ferrari e Mercedes sono state troppo affidabili, questo costa soldi, test, simulatori, è tutto quanto troppo. Non abbiamo bisogno di tutto questo per avere un buon sport, probabilmente serve il contrario”.

Francamente parole che lasciano senza fiato, quindi Jean Todt si lamenta che le F1 sono  troppo affidabili, proprio lui che ne fece il suo cavallo di battaglia quando era in Ferrari; poi infierisce sui costi proprio quando ha voluto ridurre le PU del 2018 passando dalle 4 del 2017 a sole 3 unità; davvero c’è da pensare che non sappia quanti soldi hanno speso e stanno spendendo i motoristi per continuare ad avere prestazioni con un propulsore in meno a stagione?

La sensazione è che il giocattolo inizia a rompersi, o la roccia a scricchiolare, se l’esempio calza meglio; Ecclestone è stato estromesso o forse ha lasciato che questo accadesse, quando si è reso conto che si stava entrando in un tunnel senza fine; il punto è che la palla è passata a Liberty Media la quale dovrebbe trovare una soluzione razionale a dei regolamenti che razionali non sono, ed il tutto per rilanciare un prodotto che viene tenuto a galla dai social di Hamilton, dalla valorizzazione manipolata di Verstappen e da una Ferrari che comincia ad essere competitiva…

Marco Asfalto

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