Gp Monaco, Analisi Fp2: Ferrari calma e sangue freddo, Red Bull nuovamente nervosa

La Ferrari è partita forte nel Gp di Monaco, con uno scatenato Charles Leclerc che dominando le FP2 si è preso il ruolo di favorito per la pole, mentre la Red Bull giù di motore ha avuto lo stesso Venerdì di Imola.

Calma e sangue freddo, questo è il titolo del Venerdì del Gp di Monaco della Ferrari e soprattutto per Charles Leclerc, che sembra l’uomo da battere nelle qualifiche. Il monegasco tutte le volte che è sceso in pista ha fatto la differenza, e non appena gli avversari riducevano il gap, abbassava il giro più veloce. Se con Leclerc la SF-24 è sembrata perfetta, discorso diverso per Carlos Sainz, più a suo agio nel long run rispetto alla simulazione di qualifica. Invece la Red Bull ha iniziato il week end come ad Imola, con una RB20 nuovamente nervosa e scorbutica, che ha messo in crisi Max Verstappen. Il Team di Milton Keynes giù di motore, come ha dimostrato una settimana fa può ribaltare la situazione, e quindi solo nelle FP3 capiremo se è veramente in difficoltà a Monaco. Migliore giornata della stagione per Lewis Hamilton secondo nelle PL2, ma le sue speranze di inserirsi nella sfida fra Leclerc e Verstappen, passano da una Mercedes che oggi non dovrà fare passi indietro. Bene anche Fernando Alonso, con l’Aston Martin in ripresa rispetto alle ultime due gare. Solite FP1 e FP2 per la Mclaren, attardata nel time attack e seconda forza nel long run.

Il grafico della pista di F1-TEMPO, non ci deve trarre in inganno. La macchia rossa compare soltanto su qualche allungo, ma la Ferrari invece è veloce su tutto il circuito. Leclerc e una SF-24 EVO ben bilanciata, fanno la differenza nella parte centrale, rifilando distacchi pesanti ai rivali. Fra la Scuderia di Maranello e la Red Bull, anche nel Principato c’è il solito confronto, con la SF-24 migliore nelle curve lente, e la RB20 in quelle di media velocità. La RB20 anche se ha sofferto sugli avvallamenti di Monaco, quello delle FP2 non è il suo vero potenziale. La Red Bull infatti si è imposta soltanto su un rettilineo, confermando di non avere acceso ancora la power unit. Al contrario di una McLaren che ha ribadito i progressi sul dritto, ma non è stata sui livelli della Ferrari nel T2 e nel T3. Invece competitiva in tutto il tracciato la Mercedes grazie al talento di Hamilton, a sprazzi l’Aston Martin, sui livelli della Ferrari nei tratti lenti.

Dai dati della telemetria possiamo vedere dove Leclerc ha costruito la miglior prestazione. Nel T1 grande equilibrio con il pilota della Ferrari, Hamilton, Alonso, Verstappen e Norris, racchiusi in pochi millesimi. Il primo settore questa volta non sembra indigesto alla Rossa, che a Monte-Carlo ha risposte positive, sul warm-up delle gomme e sugli aggiornamenti della SF-24. Uno dei dubbi alla vigilia sulla Ferrari, è la difficoltà che ha avuto in trazione ad inizio stagione. Invece la SF-24 EVO, nel T2 dimostra di aver risolto questo punto debole, con Leclerc che pennella Mirabeu, Loews, e la esse delle Piscine, rifilando due decimi a Hamilton, Alonso e Norris, e quattro a Verstappen. La buona notizia per la Ferrari, è che Leclerc ha dimostrato di aver del margine, migliorandosi nei giri successivi e nell’ideal lap il vantaggio poteva essere ancora più ampio. Proprio nel T2 alla Red Bull servirà lo stesso grande lavoro di una settimana fa, per annullare il gap dalla Ferrari, mentre la McLaren dovrà aggiustare anche il T1 dove è stata la più lenta.

Dal long run riscontri pochi indicativi visto il tanto traffico. Se Leclerc non ha avuto pista libera, e per questo i suoi tempi si sono alzati soffrendo anche di graining, molto bene Sainz, che ha avuto il miglior ritmo gara. La RB20 si comporta decisamente meglio rispetto al giro secco, con Verstappen che con le Hard ha messo in mostra un buon passo. Stesso discorso per la McLaren con Oscar Piastri, che con le medie è stato più veloce di Sergio Perez. Invece segnali preoccupanti con il carico di benzina per la Mercedes, con Hamilton e Russell che hanno avuto molto degrado ai pneumatici, mentre Alonso come Leclerc e Norris, sono stati condizionati dal traffico. Passo gara che a Monaco non è fondamentale, visto che si deciderà tutto in qualifica. Proprio per questo le FP3 saranno più importanti del solito, e dove capiremo se la Ferrari a Monte-Carlo è veramente la macchina da battere, e se la Red Bull nella notte è riuscita a ribaltare nuovamente la vettura per permettere a Verstappen di conquistare la nona pole di fila nelle qualifiche del Gp di Monaco.

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