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Gp Las Vegas, ancora una beffa per Sergio Perez

Secondo Gran Premio di Formula 1, seconda beffa per Perez. In Brasile aveva dovuto accodarsi a Fernando Alonso e alla sua Aston Martin vedendosi scivolare tra le dita il terzo posto. A Las Vegas, nel giro conclusivo, ha concluso alle spalle di Charles Leclerc quando ormai il secondo posto sembrava nella sua disponibilità.

Sergio Perez, con la sua Red Bull, aggiunge un nuovo stand alla fiera del rimpianto. Incapacità sua di tenersi stretto il secondo gradino del podio o capacità del ferrarista di crederci fino in fondo? Probabilmente ambedue gli aspetti.

Ma il messicano si può consolare benone con la blindatura del secondo posto nel mondiale con i suoi 41 punti sull’eptatitolato Lewis Hamilton cui il settimo posto non è stato sufficiente per tenere vive le speranze di interporsi tra Max Verstappen l’asso pigliatutto e il suo compagno di squadra.

Non è dato sapere se, al di fuori del circus, Perez si diletti di filosofia. In Brasile, nonostante la delusione per il mancato podio, aveva comunque archiviato l’esperienza con un sorriso sottolineando la piacevole virilità motoristica della contesa tra lui e Alonso.

In questo caso, a podio comunque ottenuto, esprime un muso un po’ più lungo perché stare fianco a fianco del compagno di squadra in fase di premiazione gli sarebbe piaciuto un mondo. “E’ stata una gara molto intensa fin dall’inizio – ha affermato nel dopogara- ho danneggiato l’ala anteriore e ho pensato che tutto fosse finito, ma poi il ritmo sulle dure durante il primo stint è stato straordinario e ci ha riportato in gara”.

Dopo l’arrivo della Safety Car, sottolinea, sulla sua Red Bull è spuntato il sole sottoforma di consapevolezza di riuscire a piazzarsi nella dorata triade. Ma, in fondo, per lui dover salutare nelle ultime battute di gara il secondo posto è stato un fatto contingente. Anche perché nella sua mente vi è ben altro secondo posto, quello nella classifica assoluta in grado di svergognare per rilevanza quello scappato a Las Vegas.

“Sono molto orgoglioso di avere ottenuto stasera la prima doppietta del team nel campionato piloti – ha spiegato- è un pezzo di storia importante per noi, è stato un anno molto intenso, con alti e bassi, come pilota e come essere umano, il fatto di essere riuscito a recuperare da quei momenti difficili è ciò che più mi porto dietro da questa stagione”.

A corollario esprime un grazie alla squadra e “a tutti coloro che mi hanno sostenuto”. Un cammino che è destinato a proseguire anche l’anno a venire. Dove però non lascerà alcunchè di intentato per evitare di restare all’ombra di Verstappen. Impresa che, al momento, equivale a scalare l’Everest a piedi nudi.

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