Il tema della sostenibilità ambientale è un punto cruciale attorno al quale., nel corso degli ultimi anni, moltissime aziende e programmi si stanno concentrando. Il pianeta su cui viviamo è uno solo e noi stiamo sfruttando le sue risorse in maniera eccessiva e spropositata, motivo per il quale trovare fonti alternative di sostentamento o comunque cercare di impattare il meno possibile sul nostro ecosistema è certamente una decisione saggia e sensata e tutti ce ne dovremmo occupare.

Anche la Formula 1 da diverso tempo ormai punta sulla sostenibilità, in particolare ad essere a 0 emissioni di carbonio entro il 2030: tanto che la scritta “net zero carbon emission by 2030” è onnipresente nel paddock e accanto ai loghi della Formula 1. Anche la gestione della logistica delle gare stagionali può influire parecchio sulla riduzione dell’inquinamento dovuto agli enormi spostamenti che tutti i team della massima categoria devono seguire, e con loro tutto il loro equipaggiamento.

Quest’anno le ultime due gare sono state a Las Vegas e ad Abu Dhabi, due località geograficamente agli antipodi, tanto che non solo le emissioni di carbonio ma anche il fisico di piloti e meccanici ne ha risentito, come ha precisato Max Verstappen:

“Penso decisamente che per il futuro [qualcosa andrà rivisto ndr], ovviamente per il prossimo anno non è possibile, ma è un po’ strano che prima siamo dall’altra parte del mondo [Las Vegas ndr] praticamente prima di arrivare ad Abu Dhabi. Soprattutto quando si parla di sostenibilità. Probabilmente non è molto sostenibile, non solo per le emissioni, ma anche per il corpo umano. Alla fine ce ne occupiamo sempre, ma non penso che sia grandioso. Ne parleremo con la F1, se c’è qualcosa che possiamo fare per il futuro per rendere la fine dell’anno un po’ più normale“, ha aggiunto.

Anche Charles Leclerc ha ammesso che il suo fisico fosse talmente stanco da oltrepassare le barriere del jet lag:

“Ero così stanco che ho dormito come un bambino la prima notte, quindi il jet lag non era un problema”, ha rivelato. “Ma ovviamente parlando nel paddock, soprattutto con i meccanici e gli ingegneri, sembravano tutti molto, molto stanchi e davvero in difficoltà. L’anno prossimo penso che sarà ancora più difficile perché avremo tre gare di fila dopo le quali, credo, potremmo ripensare un po’ il modo in cui organizziamo l’ultima parte della stagione”. Charles faceva infatti riferimento al fatto che l’anno prossimo nel finale di stagione è prevista una tripletta di gare a Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi.

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