Durante il GP di Abu Dhabi non sono state poche le polemiche che hanno investito la Scuderia di Maranello. Una delle ultime proprio riguardante la benzina immessa nella monoposto nel pre-gara, in quanto la rossa era sospettata di averne imbarcata una quantità superiore a quella dichiarata alla FIA. Ferrari multata

 

I Team infatti hanno per regolamento un limite di 100 kg di benzina da poter consumare durante un GP, comprensivi di giro di formazione e di rientro dal parco chiuso, dove le vetture vengono pesate per verificarne la conformità. Caratteristica che a quanto pare è mancata alla Ferrari avendo violato la direttiva tecnica TD 14/19 nonchè l’articolo 12.1.1.i del Codice sportivo internazionale.



Come sempre nel paddock le voci girano e le indiscrezioni parlano di 104-106 kg di benzina immessa nelle monoposto durante il GP, non essendo questo tracciato critico per i consumi, nonostante molti piloti abbiano dovuto usare mappature più basse (meno potenti, come hanno fatto gli stessi Ferraristi) o effettuare dei lift-and-coast, ossia rilasciare l’acceleratore prima del punto di staccata, tutto al fine di salvaguardare carburante per riuscire a concludere la gara.

 

Ma cosa è successo di preciso? Nel regime di parco chiuso pre-gara il delegato FIA ha annotato la quantità di carburante immesso nella monoposto, ma dopo la dichiarazione del Team ha notato una discrepanza tra i due valori di circa 5 kg, segnalandolo ai commissari che si sono presi tutto il tempo necessario per analizzare e decidere la punizione da prendere. Punizione che per fortuna non si è risolta in una squalifica o simile, ma in una salatissima multa. Cosa a cui però il team di Maranello può facilmente far fronte.

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