Ferrari F1 – Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Frédéric Vasseur sarebbe destinato a lasciare la guida della Scuderia Ferrari al termine della stagione 2025. Una decisione che, se confermata, lascerebbe a dir poco perplessi. Dopo appena tre stagioni al comando, l’idea di interrompere il progetto avviato dal manager francese suona più come una fuga in avanti che una scelta ponderata. E il fatto che La Gazzetta dia questa mossa per quasi certa – indicando già in Antonello Coletta il suo probabile successore, alimenta interrogativi e dubbi.
Ferrari F1 – Un taglio netto, forse troppo
Vasseur era arrivato a Maranello nel 2023 con un compito chiaro: rimettere ordine dopo gli anni turbolenti post-Binotto e costruire una struttura più solida e competitiva. In soli due anni ha già portato cambiamenti profondi, sia dal punto di vista tecnico che manageriale. Ha voluto figure come Jérôme D’Ambrosio e Loïc Serra, nomi di peso nel paddock, con l’obiettivo di ristrutturare la squadra in chiave moderna e vincente.
Per questo, l’ipotesi di un addio anticipato lascia l’amaro in bocca: perché fermare un lavoro in corso prima che possa davvero dare frutti?
La candidatura di Coletta: salto nel buio o strategia per la Ferrari del futuro ?
Il nome indicato dalla Gazzetta come successore è quello di Antonello Coletta, attuale responsabile del programma Endurance della Ferrari. Un manager con grande esperienza, che ha guidato il Cavallino alla vittoria della 24 Ore di Le Mans nel 2023, riportando il marchio al top dopo 50 anni. Ma la Formula 1 è tutt’altra storia. La pressione, le dinamiche interne e l’attenzione mediatica sono su un altro pianeta rispetto all’endurance.
Scommettere su Coletta in un momento così delicato, con l’arrivo di Lewis Hamilton, la rivoluzione regolamentare del 2026 e una squadra ancora in transizione, appare una mossa rischiosa, se non addirittura azzardata.
Che ne sarà del team che Vasseur ha costruito?
Se Vasseur dovesse davvero lasciare, a catena potrebbero saltare altre pedine fondamentali. Che ruolo avrebbero D’Ambrosio e Serra in una Ferrari post-Vasseur? Erano entrati proprio su sua spinta e con un piano preciso. Togliere il leader rischia di indebolire tutta la struttura.
E attenzione: i grandi team non si costruiscono cambiando direzione ogni due anni. Red Bull e Mercedes insegnano che la continuità paga, anche a fronte di stagioni difficili. In Ferrari, invece, si continua a cercare soluzioni rapide, spesso più sceniche che efficaci.
Tre GP per decidere un futuro?
Sempre secondo La Gazzetta, i prossimi tre appuntamenti del calendario, Austria, Silverstone e Ungheria, saranno decisivi per il destino del francese. Una valutazione che sembra più figlia dell’impazienza che di una reale analisi tecnica. La SF-25 ha mostrato limiti evidenti, è vero, ma stiamo parlando di un progetto che richiede tempo, non miracoli.
Una domanda sorge spontanea: ma dove si vuole andare?
Se davvero Elkann e Vigna stanno pensando di chiudere con Vasseur, la domanda è semplice: qual è la visione a lungo termine? Perché ogni volta che a Maranello si intravede una linea progettuale chiara, qualcuno tira il freno. E la Ferrari, invece di correre, si ritrova ancora una volta a ripartire da zero.
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