Dopo il Gran Premio della scorsa domenica conclusosi con una miriade di polemiche sulla manovra di Lewis Hamilton, per alcuni troppo graziato dalla penalità di 10 secondi, la Ferrari F1 ha tuttavia dato prova di una (si spera) ritrovata competitività consentendo al monegasco Charles Leclerc di rimanere in testa al GP fino a due giri dalla fine quando è stato scalzato proprio dal britannico.

Dopo gli esiti positivi la Scuderia ha deciso di far tornare in pista Sainz a bordo della SF71H; per regolamento è infatti fatto divieto alle scuderie di effettuare dei test privati con con le monoposto degli ultimi 2 anni (compreso l’anno in cui si corre). Motivo per cui Sainz è sceso in pista con la monoposto della Scuderia Ferrari F1 del 2018, quella famigerata SF71H con cui Kimi aveva conquistato la pole a Monza e Vettel aveva sperato fino all’ultimo di riuscire a conquistare il titolo mondiale di quell’anno.

Lo spagnolo sceso in pista a Fiorano ha dovuto fare i conti con le temperature estremamente alte che in questi giorni stanno attanagliando l’Italia intera: 30° misurati per la temperatura dell’aria, presumibile quindi che l’asfalto abbia toccato e superato i 50°C, temperature da capogiro, specialmente per i piloti che vestiti di tute ignifughe non possono nemmeno godere di un po’ di aria condizionata!

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