In un pre-stagione di all’insegna della pretattica e della scaramanzia, il pilota Ferrari F1 Charles Leclerc non sembra mostrare alcun timore reverenziale nell’indicare l’obiettivo stagionale prefissato .
Certo, difficile, se non impossibile, fare pronostici ora dopo solamente una sessione di test, tra l’altro ben poco indicativa sul fronte prestazionale, essendosi i team concentrati principalmente sull’affidabilità. Persino gli addetti ai lavori stentano a identificare la propria competitività rispetto al resto della griglia.
Negli scorsi giorni abbiamo assistito ad uno scambio di dichiarazioni tra Team Manager volte unicamente a spostare la luce dei riflettori sugli avversari, alleviando la grande pressione che grava su ogni scuderia: fare falsa partenza col progetto 2022 vorrebbe dire, con tutta probabilità, accumulare gap e mesi di ritardo dagli altri team (abbiamo visto come, nelle ultime rivoluzioni tecniche, chi azzecchi il progetto si garantisca anni di dominio quasi incontrastato). Tutto questo discorso appare ulteriormente amplificato se a farne le spese dovesse essere la Ferrari, reduce da un paio di annate disastrose e da almeno due anni focalizzata totalmente sul progetto 2022.
E in un clima dove si rischia di rimetterci la faccia, a gonfiare il petto è proprio Leclerc, giovane stella della Rossa, che in una recente intervista rilasciata alla tv francese Canal+ è uscito allo scoperto, dichiarando come l’obiettivo per il suo 2022 sia rappresentato da cinque successi di tappa, considerati sufficienti per accaparrarsi il titolo in un’annata che dovrebbe, secondo le premesse, risultare più competitiva rispetto alle ultime.

“Qual è il mio obiettivo? Cinque vittorie sarebbero un risultato fantastico”, queste le parole del talento monegasco.
“Credo che, se dovessimo essere costanti per tutto l’arco della stagione, cinque vittorie potrebbero bastare per vincere il mondiale.
“Gli ultimi due anni sono stati parecchio difficili, anche a causa del fatto che la pressione sulla Ferrari è sempre alta. Nonostante ciò, come squadra abbiamo reagito bene e credo che ci sia stato il modo di programmare bene la base tecnica per i nuovi regolamenti.
“I test in Bahrain saranno fondamentali per prepararci alla prima gara stagionale al meglio. Dobbiamo restare cauti perché ancora non sappiamo dove siamo rispetto ai nostri avversari, ma siamo molto motivati e abbiamo grande voglia di tornare a battagliare in cima al gruppo.”
Riguardo la possibilità di trovarsi per le mani la macchina migliore al momento, Leclerc mette tutti in guardia, facendo attenzione a non sbilanciarsi troppo e ricordando a tutti come, nel 2019, “pensavamo di avere un ottimo passo dopo i primi test a Barcellona. Poi Mercedes ha portato alcuni aggiornamenti e abbiamo capito di essere di gran lunga più lontani rispetto a quanto avessimo inizialmente pensato”.
Dichiarazioni che cozzano un po’ con l’accortezza mostrata da personaggi come Toto Wolff e Mattia Binotto, che dalle loro parole hanno lasciato trasparire ben poco entusiasmo, concentrandosi più sull’elogiare il lavoro dei rispettivi avversari.
Di certo il cambio regolamentare concede ai team enormi possibilità per stravolgere la classifica degli anni precedenti, dando quindi anche ai piloti l’occasione di sognare un’annata da protagonisti.
D’altro canto, guardando agli stravolgimenti tecnici degli ultimi quindici anni, ad averla fatta da padrone sono risultati essere team come Brawn GP nel 2009 (che ha poi passato lo scettro a Red Bull) e Mercedes nel 2014, scuderie che non avevano di certo brillato particolarmente negli anni precedenti al cambio di regolamenti.
Non ci resta, dunque, che attendere il verdetto della pista, confidando nella sincerità dei prossimi test in Bahrain e, se non dovesse bastare, nella successiva prima tappa mondiale.

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