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Disastro Ferrari in Qatar: Analisi di una SF-25 “inguidabile” e assetto sbagliato

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Se cercavate una definizione di “weekend da incubo”, la Ferrari in Qatar ne ha fornito l’esempio perfetto. La Rossa è apparsa come la nona forza in campo, lontana anni luce non solo da Red Bull e McLaren, ma anche da team clienti come la Williams. Ma cosa è successo tecnicamente alla SF-25 a Losail? Ecco l’analisi approfondita emersa dalla nostra live.

Il problema dell’assetto “Pointy”
Charles Leclerc, nel tentativo disperato di estrarre performance da una vettura sorda alle modifiche, ha optato per un setup estremo. Dalle analisi degli on-board, è evidente come il monegasco abbia cercato un assetto estremamente “pointy” (puntato sull’anteriore).
L’obiettivo era avere un inserimento in curva aggressivo per combattere il sottosterzo cronico. Tuttavia, su un circuito veloce come Losail, questa scelta ha un prezzo altissimo: l’instabilità del retrotreno.

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Mancanza di carico e “Effetto Pendolo”
Il problema tecnico principale riscontrato è legato alle altezze da terra e al comportamento del fondo. Con un anteriore così puntato e rigido, ogni volta che la vettura incontra un avvallamento o aggredisce un cordolo ad alta velocità, il posteriore tende ad alzarsi.
In F1, quando il posteriore si alza, si perde carico aerodinamico e aderenza meccanica istantaneamente. Questo innesca quello che i nostri analisti hanno definito un “effetto pendolo“: il retro della macchina diventa leggero e imprevedibile. Il testacoda di Leclerc in gara non è stato un errore di guida, ma una resa della fisica: mancava letteralmente il grip per tenere l’auto in strada.

Leclerc vs Hamilton: due approcci alla crisi
Mentre Leclerc ha tentato il “tutto per tutto” guidando costantemente sul filo del rasoio (e oltre), Lewis Hamilton è apparso rassegnato. L’inglese ha scelto un assetto più conservativo, con un’ala più carica per avere stabilità, accettando però di essere lento sul dritto e nei cambi di direzione.
Il risultato è una Ferrari che sembra tornata ai tempi bui del 2020. I dati sono impietosi: nel ideal lap time, la Rossa era nelle retrovie. Con queste premesse, l’ultima tappa di Abu Dhabi, con le sue curve lunghe in appoggio, rischia di essere un altro calvario per il Cavallino Rampante (o “afflosciante”, come amaramente ironizzato in live).

Guarda la nostra live Disastro Ferrari in Qatar


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