Mercedes ed Hamilton hanno quasi vinto matematicamente il titolo costruttori e piloti (a meno di una catastrofe naturale che si abbatta sul pianeta…) arrivando a quota 5 in entrambe le classifiche (4 per Hamilton che comunque arriva a 5 mondiali), una striscia incredibile di vittorie e di record che passeranno alla storia; è tempo però che qualcuno ponga un limite a questo dominio dettato da regole appositamente costruite; ma la motivazione per cui bisogna farlo forse è diversa da ciò che si può pensare da un primo approccio. Come premessa c’è forse da dire che Liberty Media potrebbe cominciare a ricevere dei contraccolpi se non ci fosse un vero duello in pista con vincitori diversi dall’ultimo lustro; ma il vero motivo è ben altro, potremmo chiamarlo prassi o tradizione se volete, è quella usanza che ha avuto inizio con la striscia vincente della Ferrari di Schumacher che venne interrotta per favorire altre squadre modificando il regolamento in maniera profonda e quasi incomprensibile, tolti i test in pista, modificati parametri del motore e della aerodinamica; il tutto culminò nella 4 vittorie di Red Bull e di Vettel. Ma anche questi record hanno avuto un termine dettato non da squadre che hanno raggiunto i vincitori, ma dalla Federazione che ha di nuovo stravolto i regolamenti fino ad arrivare all’era ibrida. Insomma negli ultimi 20 anni ogni qual volta un team ha allungato una serie di mondiali è stato poi ‘strozzato’ da nuovi parametri che solo apparentemente avevano lo scopo di migliorare la sicurezza, diminuire le spese, rendere la massima formula più spettacolare; poi, quando si è alzato il sipario di questa commedia, si è capito che certi cambiamenti servivano a favorire alcuni attori piuttosto che altri.

Bisogna quindi chiedersi se la FIA interverrà in qualche modo anche questa volta per mettere un argine a quanto sta accadendo, non certo perché lo chiedono i tifosi della Ferrari ma perché è una prassi oramai consolidata; il pericolo però è che si decida in due direzioni, lasciare tutto come è adesso ( e forse la Ferrari stessa non vorrebbe cambiare…) oppure favorire Honda e Red Bull; è infatti abbastanza sospetto l’accordo tra il motore ibrido peggiore di questa epoca e un team che ci ha abituati ad essere spesso tra i nebbiosi confini del regolamento.

Marco Asfalto

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