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F1 – Tra confusione ed errori, l’unica certezza è Max Verstappen

In un weekend in cui la Red Bull era la terza forza, Verstappen ha vinto dimostrando una volta in più il suo talento e la sua superiorità.

Il GP del Canada è stato fin qui l’evento più divertente e caotico della stagione 2024 di F1. Nonostante il risultato sia, sulla carta, ormai un classico, la vittoria di Max Verstappen davanti a Lando Norris e le due Mercedes è maturata dopo 70 giri intensi e ricchi di colpi scena, con il meteo che ha giocato un ruolo da protagonista. La McLaren del britannico sembrava destinata ad una vittoria facile dopo un terzo di gara: dopo aver sorpassato l’olandese e George Russell aveva aperto un gap di 8″ sui rivali, a dimostrazione che le sue gomme intermedie stavano reggendo benissimo il lungo primo stint. L’uscita della Safety Car per l’incidente di Logan Sargeant ha però rimescolato le carte, dato che la McLaren si è trovata a dover decidere se fermare Norris da leader della corsa, andando a perdere la track position, o lasciarlo in pista un altro giro.

Foto: McLaren Racing Media Centre

A causa del timing non proprio favorevole (l’inglese che si trovava a circa due secondi dall’ingresso box quando è uscita la vettura di sicurezza), il team papaya ha effettuato la scelta più conservativa: Norris ha completato una tornata dietro alla Safety Car, mentre Verstappen, Russell e Piastri si fermavano e montavano un nuovo set di intermedie. Il pit stop, ritardato solo di un giro, gli ha fatto perdere la posizione dalla Red Bull e dalla Mercedes, costandogli probabilmente la vittoria. Dopo un secondo stint di studio sulle intermedie, la McLaren ha cercato di riportare Norris davanti a Verstappen e Russell con un overcut di due giri, ma la tattica ha pagato solo in parte. Dopo una prima tornata velocissima, dopo la quale aveva il distacco per stare davanti all’olandese, l’inglese ha iniziato a perdere nella seconda parte del giro di rientro, e all’uscita dei box è stato sorpassato facilmente dal leader del mondiale, complici anche le gomme fredde.

Nell’ultimo stint Verstappen ha quindi potuto gestire agevolmente, mentre dietro di lui le due McLaren e le due Mercedes si davano battaglia. Già prima dell’uscita dell’ultima Safety Car, Norris e Russell sono stati protagonisti di due scambi di posizioni, entrambi causati da errori evidenti dei piloti (bloccaggio al tornante per la McLaren, lungo alla chicane per la Mercedes). Dopo l’ultima interruzione e la scelta di montare gomme nuove da parte delle vetture di Brackley, Russell avrebbe potuto attaccare Norris e, chissà, forse impensierire Verstappen, ma il duro duello con Piastri e Lewis Hamilton, tornato protagonista nell’ultimo stint dopo una gara altalenante, gli è costato questa possibilità. Alla fine il risultato è stato quello a cui tutti sono abituati da due anni a questa parte, ma la vittoria di Montréal, come quella di Imola, ha un valore altissimo per Verstappen e la Red Bull.

Foto: Mark Thompson / Getty Images / Red Bull Content Pool

Come previsto dall’olandese e dal team anglo-austriaco, il weekend canadese è iniziato con diverse difficoltà. Il Circuit Gilles Villeneuve ha evidenziato nuovamente che la RB20 fatica sui cordoli e sulle sconnessioni, poi un problema all’ERS ha portato prematuramente a termine le FP2 del campione del mondo. Sul giro secco, grande punto di forza della Red Bull nel 2024, Verstappen è riuscito ad estrarre il massimo e trovare una prima fila realizzando lo stesso tempo del poleman Russell, che guidava una Mercedes chiaramente più competitiva sull’asciutto, dalla quale entrambi i piloti (soprattutto Hamilton) non sono riusciti ad estrarre il massimo del potenziale. Alla domenica, la pioggia ha certamente aiutato la RB20 e l’olandese, annullando per tutti quanti il fattore cordoli, ma mano a mano che la pista andava asciugandosi diventava sempre più chiaro che la McLaren sulle intermedie e la Mercedes sulle slick avevano qualcosa in più.

In Canada la Red Bull non ha avuto la vettura più veloce in alcuna condizione, eccezion fatta per l’inizio gara (quando la pista era molto bagnata), nei primi giri dei vari stint e dopo le ripartenze, quando ha potuto sfruttare una delle caratteristiche più brillanti della RB20, ossia il modo in cui riesce ad ‘accendere’ gli pneumatici. La vittoria, però, non è andata alla macchina più veloce: hanno trionfato un pilota quasi perfetto e il team più freddo e preciso nelle scelte strategiche. A parte un ininfluente lungo al giro 17, Verstappen e la Red Bull non hanno commesso la minima sbavatura quando tutti gli altri sono inciampati ad un certo punto della gara. Tra gli errori tattici della McLaren, le sbavature dei due piloti della Mercedes in qualifica e in gara, lo smarrimento totale delle due Ferrari e l’ennesimo weekend terribile del compagno di squadra Sergio Pérez, alla fine ad emergere è sempre Max Verstappen. E se un pilota vince quando non ha la macchina più veloce, non resta che celebrarlo.

Gianmaria Lera

F1 writer for Newsf1.it | FIA accredited | 📍Lucca

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