La FIA ha deciso di non comminare una penalità a Verstappen nonostante l’olandese abbia sorpassato Stroll in regime di bandiera rossa: giusto o sbagliato?

Durante la seconda sessione di prove libere del GP d’Olanda Max Verstappen, che oggi ha conquistato la Pole Position a Zandvoort, si è reso protagonista di un episodio controverso: dopo l’esposizione della bandiera rossa a causa del problema tecnico subito dalla W12 di Lewis Hamilton, il padrone di casa ha sorpassato in pista la Aston Martin di Lance Stroll. Ciò è severamente vietato dai regolamenti, e perciò questa mattina Verstappen è stato chiamato a rispondere delle sue azioni nella stanza degli steward. I precedenti non mancano: lo scorso anno Lando Norris ha ricevuto tre posizioni di penalità in griglia nel GP della Stiria per aver sorpassato due vetture in regime di bandiere gialle durante le prove libere. Come ha fatto allora Verstappen a scampare una sanzione che avrebbe vanificato il suo grande risultato in qualifica?

I commissari hanno ricostruito così l’evento incriminato di ieri pomeriggio: “Il Sistema di Gestione della Gara…” – recita il documento della Federazione – “…indica che le bandiere ed i pannelli luminosi di colore rosso sono stati esposti alle 15:10:12. Quando VER ha passato il pannello 14, precedente al luogo del sorpasso, questo non era illuminato. Mentre VER si avvicinava al posteriore della vettura di STR, trovandosi a pochi metri, sul volante di VER si è attivata la luce rossa. In questo momento la velocità di VER era di 260 km/h, mentre quella di STR 110 km/h, quindi un delta di 150 km/h. A questo punto, la telemetria mostra che VER ha alzato il piede e ha frenato immediatamente. A causa del delta di velocità, l’inerzia di VER lo ha portato a superare STR. Nello stesso momento il pannello luminoso numero 15, illuminato di rosso, è divenuto visibile per VER. Alle 15:10:17 circa il team ha comunicato via radio a VER ‘red flag'”.

Secondo la FIA, che ha analizzato le comunicazioni radio, la telemetria della RB16B e il funzionamento dei sistemi di segnalazione, l’olandese ha fatto il massimo possibile per evitare di creare una situazione pericolosa: “La nostra conclusione è che il pilota della vettura numero 33 ha effettuato ogni azione possibile per rispettare i regolamenti, riducendo immediatamente e in maniera sicura la velocità alla prima occasione possibile dopo l’indicazione della bandiera rossa, prima ancora che fosse in grado di vedere una bandiera rossa o un pannello rosso. Ciò soddisfa i requisiti dell’articolo 2.5.4.1 b dell’Appendice H del Codice Sportivo Internazionale“.

In questo caso, la decisione dei commissari pare essere quella più sensata: penalizzare il pilota della Red Bull, vista la dinamica dell’accaduto, sarebbe stato incredibilmente severo. L’articolo 2.5.4.1 b dell’Appendice H del CSI, tuttavia, non risulta chiaro in incidenti come quello tra Verstappen e Stroll: dopo la segnalazione della bandiera rossa, esso da un lato impone che il pilota rallenti immediatamente e torni ai box (cosa che l’olandese ha fatto), dall’altro vieta categoricamente il sorpasso (che effettivamente è avvenuto). Come in varie altre situazioni, la decisione finale è dipesa dunque da un’interpretazione soggettiva delle regole da parte dei commissari, che in questo caso, probabilmente a ragione, non hanno voluto punire severamente un incidente innocuo, come invece hanno fatto in altre circostanze. Tuttavia, qualora si dovesse ripresentare un avvenimento identico, l’accuratezza delle indagini sull’episodio che ha visto protagonisti Verstappen e Stroll e la decisione finale degli steward dovranno essere considerati dei paradigmi importanti dalla Federazione, che non potrà dimostrarsi eccessivamente intransigente.

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