Anche ad Imola, i meccanici della Ferrari si sono confermati in netto ritardo rispetto alla concorrenza. Un problema che si trascina da un paio di stagioni.
Il Gran Premio dell’Emilia Romagna ha confermato un altro problema cronico che affligge la Ferrari, vale a dire la chiara inadeguatezza della squadra meccanici. Se una volta gli uomini del Cavallino erano i migliori al mondo, adesso è abituale vedere dei pit-stop ben più lenti della concorrenza, con dei tempi che a fatica scendono sotto i 3 secondi. Per intenderci, la Red Bull targata Honda spesso va a cambiare le gomme in un 1”8, una differenza abissale. La gara di Sebastian Vettel è stata distrutta da una sosta di 13 secondi a causa di un problema all’anteriore sinistra, eventi che sempre più spesso si ripetono.
Arrivati a questo punto, bisognerebbe essere in malafede per affermare che si tratti di un caso. Il confronto con le squadre di punta è imbarazzante, ma anche altri team meno noti sono ormai nettamente davanti a chi cambia le gomme nel box di Maranello. Nelle qualifiche, Max Verstappen ha accusato un calo di potenza, precisamente nel Q2. Tutto compromesso? Nemmeno per sogno. I suoi meccanici sono intervenuti a tempo di record ed in 7 minuti lo hanno rimesso in pista, senza dimenticare che a Budapest gli cambiarono una sospensione sulla griglia.
Nel 2019, la Ferrari accusò diversi problemi di affidabilità nelle fasi delle prove, ma in quei casi, i piloti rientravano ai box scendendo direttamente dalla vettura, senza che nessuno tentasse di intervenire. Guardandola obiettivamente, i meccanici della Ferrari ora appaiono del tutto inadeguati, dopo che nell’era di dominio di Michael Schumacher avevano costruito buona parte dei successi grazie alla loro abilità nei rifornimenti e cambi gomme. Serve essere onesti ed accettare che non è possibile andare avanti in questo modo, perchè le brutte figure la rossa le rimedia già con le prestazioni in pista. Serve svecchiare il team nel prossimo futuro per tornare più competitivi che mai.
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