Le pagelle del GP d’Italia. Primo appuntamento sul territorio italiano per la F1 che ci regala la gara forse più appassionante della stagione.

 

Le pagelle del GP d’Italia sono da copertina e champagne per Pierre Gasly.

Il francese sugli scudi con un 10 e lode per la concentrazione, la velocità, la determinazione e la partenza di Gara-2, come lo merita l’Alpha Tauri che stampa una strategia da paura e lo mette in condizione di essere tra i primi. Il resto lo fa lui! Prima vittoria meritatissima.

Voto altissimo anche per Carlos Sainz, autore di una gara da 10.

Con un pò per sfortuna si ritrova indietro dopo il valzer dei pit-stop: non si perde d’animo, rimette la testa nel casco e porta a casa una gara favolosa, condita dal secondo posto, mancante solo della vittoria scritta. 8,5 per il compagno Norris. Autore di una prima parte di gara incredibile, con un sorpasso da paura su Bottas alla Roggia e il merito di tenersi dietro due Mercedes per un bel pò, quella del finlandese e quella di Perez: finisce quarto, un gran weekend.

Dal Canada con furore.

Doveva essere solo un raccomandato, ma Lance Stroll sta iniziando a saperle guidare queste vetture; certo, se quella frenata alla seconda variante dopo la ripartenza fosse andata diversamente e avesse centrato Raikkonen saremmo qui a dire cose diverse, ma la F1 è anche cosi. Poi c’è da dire che ha dato la paga al compagno Perez, finito molto lontano sebbene in Gara-1 non stava nemmeno lui sfigurando. Non è più solo merito di una vecchia Mercedes, ci stanno finalmente mettendo anche del loro. 8 per Stroll e un brutto 6 per Perez.

Due Mercedes nere, un solo vero pilota.

Lewis non può che meritare un 10 pieno, la penalità non è colpa sua e se pensate che un settimo posto non sia da questo voto, guardate con che ritmo ha guidato dal giro 29 in poi; Bottas, 5 o meno? Non merita nemmeno di farsi raccontare la gara, non merita quella macchina e ha anche il coraggio di lamentarsi di una foratura. L’abolizione del party mode ha evidenziato del tutto qualcosa che sapevamo da molto tempo e che solo l’elettronica nascondeva: tra Lewis Hamilton e Valtteri Bottas c’è un divario abissale. Il pilota inglese, dopo la penalità, ci ha dato dentro di brutto recuperando fino ad arrivare a pochi secondi dal finlandese; oltre 20 secondi recuperati in poco più di 20 giri sono uno sproposito a parità di vettura. Bottas invece non riusciva a sorpassare praticamente nessuno. Segno che forse è il caso di cambiare.

Progetti in crescita, i francesi ci sono.

Le Renault: onesto 6,5 per entrambi. Ricciardo e Ocon non sono sugli scudi ma fanno la loro gara onestamente, si ritrovano nelle posizioni di punti e confermano che il progetto francese è in sulla strada giusta. Il prossimo anno si chiamerà Alpine: peccato.

Red Bull e Ferrari.

Motivi diversi, non classificabili entrambi. Della Ferrari ormai non c’è più nulla da dire, il progetto è un fallimento e ci mancava solo il fuoco dei freni a rovinare le domeniche in rosso. La Red Bull ha semplicemente deluso, mai in gara, mai in qualifica, solo un lampo nelle libere e poi più nulla. Zero tondo e si ritorna a casa.

Alfa Romeo, che combini.

Perchè le rosse in ripartenza? Perchè? Ci rendiamo conto che Raikkonen, non dico un podio, ma un quarto o quinto posto faticando l’avrebbe anche fatto se avesse avuto le gomme giuste? Anche qui, l’importanza della scelta strategica.

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