F1 News – Mentre ci avviciniamo al giro di boa della Formula 1, lo sguardo degli addetti ai lavori comincia a essere sempre più rivolto al 2026, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti sulle power unit. Le nuove unità di potenza forniranno energia con una ripartizione 50/50 tra il motore a combustione interna (ICE) e la componente elettrica, con l’aggiunta di carburanti sostenibili. Dal punto di vista aerodinamico invece, tornerà l’aerodinamica attiva sulle monoposto.
Tuttavia, si è parlato molto dei problemi legati ai nuovi regolamenti, soprattutto quando si tratta di tracciati sensibili alla potenza, poiché si teme che la batteria si esaurisca prima che le auto raggiungano la fine dei rettilinei. Questo ha portato a una breve discussione sul ritorno dei motori V10 ad aspirazione naturale, che non è durata a lungo, e la FIA e la Formula One Management hanno promesso il loro impegno per le regole del 2026.
Sui dubbi attorno alle nuove power unit si è espresso Simone Resta, vicedirettore tecnico della Mercedes dal 2024, il quale sostiene che i regolamenti della F1 per il prossimo anno sono finalmente maturati in una serie di norme stabili. “Credo che la FIA sia molto attiva in questo momento nel ricevere indicazioni da tutti i team per colmare tutte le lacune del regolamento. Non credo che ci saranno sorprese, le regole sembrano essere definite in modo completo. Sono sicuro che vedremo progetti molto diversi per cercare di fare la differenza”.
Anche Adrian Newey, ora capo tecnico dell’Aston Martin, ha rivelato di recente che i nuovi regolamenti offrono ai progettisti di F1 la libertà di proporre soluzioni diverse per le vetture del 2026. Per quanto riguarda il problema delle power unit che si esauriscono in rettilineo, è stato suggerito di ridurre la potenza elettrica in assetto da gara, rendendo il rapporto 60/40 per evitare questo problema.
Resta, pur riconoscendo il problema, ne ha minimizzato gli effetti e ha detto: “Forse ci saranno problemi da capire in base alla pista dove correremo, ma su molte piste il problema non sarà così evidente. Probabilmente vedremo il problema a Monza, ma ci saranno già alcune modifiche nell’uso della power unit; quindi, onestamente, non credo che sarà un grosso problema”.
Inoltre, in merito allo sviluppo delle nuove vetture, giunto quasi in fase avanzata, ha dichiarato: “Il regolamento ha subito una forte evoluzione, al momento ha trovato una stabilità. Credo che sia abbastanza maturo, anche se ci sono continui affinamenti sul lato aerodinamico, piccole cose che vengono definite, ma fondamentalmente è definito. E questo è un aspetto positivo. Dall’inizio di gennaio, tutti i team hanno potuto fare lo sviluppo in galleria e in CFD, potendo vedere in prima persona come funzionano queste vetture: avendo iniziato lo sviluppo, abbiamo iniziato a recuperare il carico perso”.
“Penso che il regolamento 2026 sia ormai stabile e se aggiungiamo che i tecnici delle squadre stanno iniziando a capire meglio come funzionano le vetture, ci troveremo di fronte a uno dei più grandi cambiamenti nella storia della F1, perché tutto sta arrivando in sincronia. Ci sarà un motore completamente nuovo, senza MGU-H ma con carburanti sostenibili. Ma non c’è solo questo perché verrà aggiunta una nuova aerodinamica, senza effetto suolo, quindi torneremo indietro”.
“È un po’ come la tempesta perfetta, tutto arriverà nello stesso momento, mentre in passato le cose sono sempre state un po’ sfasate. La sfida è molto complessa ma offre un’opportunità, perché ci saranno diverse possibilità per cercare di fare la differenza. Diciamo che sarà un regolamento che metterà i team di fronte a maggiori rischi di commettere errori rispetto a quello attuale”, ha concluso Resta.
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