F1 News Weekend da incubo per Carlos Sainz, che dopo la penalità in qualifica si è visto recapitare una multa salata di 20.000 euro per non aver rispettato il protocollo del cerimoniale dell’inno nazionale al Gran Premio del Giappone.
Il pilota spagnolo, ora in forza alla Williams, è stato convocato dai commissari subito dopo il GP di Suzuka per aver mancato la presenza obbligatoria sulla griglia durante l’inno nazionale. Una svista che la FIA non ha lasciato correre.
Il motivo del ritardo? Problemi di salute
In sua difesa, Sainz ha spiegato che aveva bisogno di assumere farmaci per un problema intestinale accusato pochi minuti prima della cerimonia. Una versione confermata anche dal dottor Messina di Med-Ex, che ha fornito l’assistenza medica e il farmaco necessario.
Tuttavia, secondo quanto riportato nella sentenza ufficiale, “la partecipazione all’inno nazionale è una priorità per tutti i 20 piloti”, e ogni eventualità deve essere considerata per essere puntuali.
La decisione dei commissari: metà multa sospesa
I commissari hanno tenuto conto delle circostanze attenuanti, ma hanno comunque deciso per una sanzione da 20.000 euro, di cui 10.000 euro sospesi per 12 mesi, a condizione che non ci siano altre violazioni simili.
Va ricordato che, secondo il Codice Sportivo Internazionale della FIA, in casi del genere può essere applicata una sanzione massima fino a 60.000 euro.
Non è la prima volta che accade
Non è la prima volta che un pilota finisce sotto accusa per questo motivo: Yuki Tsunoda nel GP del Canada 2024 aveva subito la stessa penalità per un disguido con il team sulla tempistica dell’inno.
Per Sainz, invece, si tratta del secondo richiamo del weekend: sabato era già stato penalizzato con tre posizioni sulla griglia per aver ostacolato Lewis Hamilton in qualifica.
Un weekend da dimenticare
Alla fine della gara, Carlos Sainz ha tagliato il traguardo fuori dalla zona punti, in 14ª posizione, mentre il compagno di squadra Alex Albon è riuscito a chiudere 9°, conquistando due punti preziosi per la Williams.
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