F1 News – Non accenna a placarsi la polemica attorno alla decisione della FIA di comminare sanzioni molto severe in caso di parolacce o altre violazioni del codice sportivo da parte dei piloti. Le nuove linee guida suggeriscono infatti punizioni molto più severe rispetto a quelle in vigore fino alla passata stagione, che vanno da multe fino a 120.000 euro a detrazioni di punti e persino al divieto di gareggiare.
Il primo pilota a cadere nella trappola è stato Adrien Fourmaux, il quale, durante il Rally di Svezia dello scorso fine settimana è stato multato di 10.000 euro e ha ricevuto un’ulteriore multa sospesa di 20.000 euro per aver usato un linguaggio inappropriato durante un’intervista televisiva. Fourmaux non ha usato parolacce nei confronti di un altro pilota, ma nell’intervista il francese ha detto che lui e il suo navigatore hanno “fatto una cazzata” in una tappa precedente.
In F1, dove le multe sono quadruplicate rispetto alle altre categorie dalla FIA, non c’è ancora stata una risposta ufficiale da parte dell’associazione dei piloti GPDA, i quali hanno comunque criticato in diverse occasioni le nuove linee guida. Ma parlando al lancio della Williams FW47, Sainz ha esortato la FIA a fare una distinzione tra le imprecazioni all’interno e all’esterno dell’auto. Pur concordando sul fatto che i piloti non dovrebbero usare un linguaggio inappropriato nelle conferenze stampa ufficiali, ha esortato la Federazione Internazionale a non irrigidire troppo i piloti che mostrano passione ed emozione nei team radio.
“I piloti dovrebbero essere abbastanza controllati da non dire parolacce durante le conferenze stampa e le apparizioni con i media, e sono favorevole a fare uno sforzo come gruppo, quando ad esempio tutti i bambini ci guardano in conferenza stampa o davanti ai media per avere almeno un buon comportamento e un vocabolario decente. Penso che non sia molto difficile. Quindi, abbiamo bisogno di multe o di essere controllati per questo? Non lo so, ma sono favorevole a parlare sempre bene e a comportarsi bene davanti ai microfoni e ai media”.
Nonostante ciò, Sainz riconosce che l’adrenalina e l’emozione possano giocare brutti scherzi ai piloti, criticando quindi la decisione della FIA: “Allo stesso tempo, penso che questo sia troppo per la comunicazione radiofonica e per l’adrenalina e la pressione che abbiamo all’interno dell’auto? Sì, penso che sia eccessivo quello che la FIA sta cercando di ottenere con i divieti e tutto il resto, perché per me questa è una parte fondamentale dello sport, dove voi ragazzi potete vedere la vera emozione e la vera pressione e la vera eccitazione sulla voce e anche a volte, purtroppo, un vocabolario di un pilota da corsa”.
Lo spagnolo teme infatti teme che la F1 possa perdere parte del suo carattere se i piloti vengono messi a tacere alla radio, e il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha recentemente lasciato intendere di non escludere la possibilità di chiudere la radio dei team in diretta. “Finché non si tratta di parole offensive nei confronti di qualcuno o di parolacce, in cui si vede che sono emotivo, non credo che la cosa debba essere troppo controllata, perché così vi perderete molte delle cose che facciamo all’interno dell’auto”, ha spiegato Sainz.
“E credetemi, non vorreste mettere un microfono all’interno di un campo da calcio e vedere cosa dicono i giocatori, che è una situazione equivalente. È bello avere questo tipo di momenti, perché si vede il vero pilota. Siamo già molto limitati per quanto riguarda ciò che possiamo dire sulle nostre squadre, sulle nostre situazioni. Abbiamo già molti briefing con i media. Ci dicono già cosa dire. A volte non sono facile da ascoltare alla radio, ma quando si sente quella passione, quando si sentono quelle parole, anche se a volte si dicono parolacce alla radio, per me questo è un elemento fondamentale della F1, e non dovrebbe essere una cosa di cui liberarsi”, ha concluso lo spagnolo.
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