F1 News – L’ultimo suo magnum gaudium risale al Gran Premio d’Ungheria quando incartò in confezione regalo un nono posto. Poi sono arrivati un sedicesimo posto in Belgio e un diciassettesimo in Olanda e, a Monza, l’infelice primato di essere stato il solo driver a dover abbandonare la compagnia anzitempo.
Il giapponese Yuki Tsunoda sembra insomma avere problemi di “dialogo” con la sua Racing Bulls e, da tre Gran Premi, si vede sopravanzare in classifica dal compagno di squadra non proprio di primo pelo Daniel Ricciardo. Mancanza di aggiornamenti efficaci? Crisi di gestione psicologica del mondiale? Avvertimento della pressione di essere sotto esame della Red Bull per un futuro impiego in un domani per ora senza coordinate temporali precise?
Probabilmente vi è un po’ di tutto questo nel fatto che Yuki del Sol Levante non riesca a infilare l’ottava tacca nei piazzamenti in zona punti. Il suo bottino parla sinora di ventidue punti messi in cassaforte con due settimi posti (Australia e Usa), un ottavo a Montecarlo, un nono in Ungheria e tre decimi in Giappone, Emilia Romagna e Gran Bretagna. Insomma, la stoffa c’è e si vede ma ciò che pare mancare è proprio la continuità, ciliegina sulla torta di un talento che aspira a diventare un grande campione. E quella ciliegina è assai più, ovviamente, di un elemento di mera guarnizione.
Lui, dal canto suo, non fa alcunché per celare la sua inquietudine, consapevole come è che, per cercare di estrometterli dalla propria quotidianità, i problemi debbano essere innanzitutto guardati bene negli occhi e chiamati per nome. “Sono piuttosto frustrato – dice infatti con riferimento a Monza- la mia gara è finita pochi giri dopo la partenza a causa di un contatto con Hulkenberg, ho cercato di lasciare quanto più spazio possibile ma pare abbia bloccato ed è venuto a sbattermi contro, abbiamo dovuto ritirare la macchina perché abbiamo riportato danni al fondo”.
Nel muso lungo per il contingente non è difficile leggere in filigrana una più complessiva delusione per come gli stiano, o meglio, non gli stiano girando le cose ultimamente. E allora , Yuki l’asiatico non vede l’ora di tornare a giocare territorialmente in casa e scacciare via i brutti ricordi delle ultime uscite nel vecchio continente. “Adesso arrivano Baku e Singapore- conclude- e lì dovremmo avere performance migliori”.
Potrà essergli benzina preziosa di morale per una sua auspicata rinascita il pensare che abbia sinora messo insieme più punti a mondiale in corso ovvero 22 che in tutto il 2023 quando si fermò a quota diciassette. Ma siccome, nel circus, l’appetito vien mangiando e allo stesso tempo quando si resta a digiuno di punti per un po’, Tsunoda non ha alcuna intenzione di appagarsi. E non fa mistero di non avere affatto smesso di pensare a un suo futuro in una majors. La Red Bull non gli ha staccato gli occhi di dosso. Lui lo sa. E vuole cercare di dimostrare (e dimostrarsi) che quel volante dorato se lo meriti davvero.
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