Ferrari si presenta a Monaco dopo il podio di Charles Leclerc nella prima gara di casa ad Imola con una missione importante: tornare in piena lotta per la vittoria contro le favorite Red Bull e Mclaren.
Ma che possibilità ha la rossa e il suo pilota di casa col numero 16 tra le stradine del Principato? La vittoria è alla portata? Oggi lo chiediamo ad un ospite d’eccellenza, caro amico di F1 News, l’ingegnere Luigi Mazzola.
Gli aggiornamenti della SF-24 B funzionano?
Dopo le grandi aspettative con le quali addetti ai lavori e tifosi Ferrari sono giunti all’alba di Imola, i risultati non si sono dimostrati all’altezza di queste. Cosa ne pensa dunque l’ingegner Mazzola del primo importante pacchetto di aggiornamenti portato da Ferrari?
Mazzola comincia il suo discorso facendo leva su un concetto fondamentale, ovvero che una monoposto che porta novità tecniche in pista non sempre dà gli stessi risultati ricavati dalla Galleria del vento. Ci sono diversi fattori che condizionano il comportamento della vettura nell’effettiva discesa sul tracciato. Agganciandosi a questo concetto, ha citato le differenze tra i test che potevano essere svolti in passato, dove venivano portate in pista e confrontate due diverse versioni dell’auto e ascoltate le opinioni dei piloti. Oggi le vetture dalla Galleria del vento, vengono direttamente catapultate sul terreno reale ed è necessaria una correlazione tra i dati previsti e quelli effettivi.
Nel caso particolare della Ferrari, l’ingegnere dice che pur non essendo a conoscenza del guadagno effettivo che i pacchetti avrebbero dovuto portare, sicuramente l’aspetto positivo è che non hanno rilevato criticità e non hanno peggiorato la buona base di partenza.
Seppur Montecarlo non dovrebbe essere un circuito troppo sincero per capire la bontà degli aggiornamenti, secondo Mazzola tutti i tracciati sono importanti e non basta il verdetto di Imola per giudicare il lavoro dei tecnici di Maranello.
Quello che è emerso negli ultimi due appuntamenti è che Ferrari e Mclaren si sono avvicinati parecchio a Red Bull. I tecnici inglesi in particolare hanno portato aggiornamenti visibilmente positivi. A fronte delle difficoltà del team dei bibitari e delle affermazioni di chi già parla di “nuova” Formula 1, L’ingegnere vuole andare coi piedi di piombo. Sarà il tempo a dare i verdetti più accurati.
Sono giuste le tempistiche per portare gli aggiornamenti?
Il Budget cap, ovvero il tetto massimo di fondi a disposizione di ciascun team nell’arco di una stagione e i primi gran premi del calendario situati lontani dall’Europa sono i fattori principali che portano i team ad aggiornare la vettura dopo diversi weekend dall’inizio del campionato. Mazzola aggiunge poi che le tempistiche attuali non sono comunque distanti da quelle che venivano già adottate in passato.
Oggi rispetto al passato sono diminuite le aree di intervento possibili sulla monoposto, un esempio è il congelamento dei motori sui quali non si lavora nel corso dell’anno. Questo dato ci aiuta a capire il perché i team hanno determinate tempistiche nel portare gli aggiornamenti.
Si è parlato di Perez inesistente, cosa succede al messicano di Red Bull?
Il pilota messicano è ormai in crisi da un paio di stagioni e nonostante talvolta riesca a portare a casa prestazioni in linea con le potenzialità della sua vettura, ormai sempre più spesso il confronto con il compagno Verstappen risulta impietoso.
Riguardo alle voci di chi pensa che Red Bull porti vetture diverse per i due piloti, difendendo le prestazioni del messicano, l’ingegnere Mazzola risponde con esempi pratici.
Supponendo di aumentare la potenza delle vetture Red Bull, a beneficiarne sarebbero entrambi i piloti, tuttavia quando gli interventi vengono effettuati sui reparti di sospensioni, aerodinamica, altezze, e quindi sul bilanciamento, allora ecco che entra in gioco la sensibilità del pilota nel controllare la vettura. Insomma pare proprio che il gap tra l’olandese e Checo, risieda più che altro nelle capacità dei piloti piuttosto che nelle vetture che ricorda mazzola essere le medesime.
Per un team di F1 è praticamente impossibile portare in pista vetture differenti se non in casi come quello della Mclaren che a Miami ha portato la MCL38 aggiornata solo per il primo pilota Lando Norris e dopo averne verificato l’effettivo funzionamento, l’ha poi portata anche per Oscar Piastri in Italia.
Le differenze tra piloti e dunque la forbice delle performance si amplia nel momento in cui la vettura non è più così irresistibile e dunque da una parte Verstappen vince superando le difficoltà, mentre Perez sprofonda non riuscendo a gestirle.
Monaco, sede spesso di gare noiose, regala le emozioni più importanti in Qualifica. Leclerc nonostante due Pole position sul tracciato di casa, non è ancora riuscito ad imporsi, può essere il suo weekend?
Mazzola dice che la Ferrari 2024 sembra una vettura sincera, agile, veloce nello stretto e molto ben bilanciata e che si gioca senza dubbio importanti chance tra le strette stradine di Montecarlo. Mclaren sarà sicuramente della partita, se non la reale favorita e l’incognita diventa dunque Red Bull, chiamata ad invertire il trend delle ultime uscite.
Un ricordo infine per l’ingegnere Mazzola, in Ferrari nel 1996 per la fantastica Pole Position di Michael Schumacher a Monaco
Il nostro ospite racconta come all’epoca la posizione differente dei box rispetto a quella attuale consentiva di avere una vista maggiore su alcuni tratti di pista, consentendo di godersi lo spettacolo dei piloti all’opera. Vedere poi la telemetria dei piloti e analizzare come guidavano all’interno del circuito era impressionante. Mazzola ricorda anche l’ultima Pole di Schumi con Mercedes nel 2012 a Monaco, sottolineando come sia un tracciato che esalta le qualità di guida dei grandi campioni.
L’ingegnere chiude dicendo che il grande difetto delle monoposto attuali per tracciati come quello monegasco è la dimensione, di gran lunga superiore alle vetture del passato che erano ben più maneggevoli e regalavano più gusto al pilota nella guida.
Ringraziando Luigi Mazzola per essersi presentato alla nostra esclusiva intervista, aspettiamo il Gran Premio di monaco e per chi volesse approfondire quanto appena detto, l’intervento integrale dell’Ingegnere è disponibile sul nostro canale You Tube