Sono giorni concitati per il destino dell’Istanbul Park: attraverso un comunicato, il governo turco ha intensificato i contatti con Liberty Media per trovare un accordo sul GP di Turchia 2020.

Si va verso una F1 più europea: dopo l’entrata in calendario del GP della Germania, del Portogallo e dell’Emilia Romagna, anche la Turchia è pronta a dare una mano alla F1 per ospitare una gara.

Voluto fortemente da Ecclestone e progettato da Hermann Tilke, l’Istanbul Park è un circuito di 5,338 km che sorge in periferia della metropoli turca. È un circuito molto tecnico formato da 14 curve da bassa ad alta velocità, uno dei preferiti dei piloti. Il tracciato mette a dura prova il pilota dove in alcune curve – curva 8 la più affascinante ma allo stesso tempo faticosa – è possibile misurare una forza G pari a 5. Il pubblico lo ha apprezzato per esser stato teatro di gare memorabili, come quella del 2006 caratterizzata dalla spettacolare battaglia tra Fernando Alonso e Michael Schumacher e quella 2010 dove avvenne il primo scontro fra Vettel e Webber.

Come ogni evento che si disputi in F1, però, deve avere delle entrate per gli organizzatori e per il governo locale. Con gli spettatori che diminuivano di anno in anno, i ricavi non riuscivano a ricopri le spese dell’evento e, alla fine, si decise di non rinnovare più l’accordo dopo il 2011 fra F1 e governo turco. Negli anni successivi, l’Istanbul Park ospitò MotoGp e Superbike ma vennero bocciati anche quegli eventi, perdendo così ancor più fama internazionale.

Ad oggi metà del circuito è occupato da una concessionaria di auto usate. Potrebbe essere una grande opportunità reintrodurre uno dei pochi tilkodromi amati e valorizzare a fondo il circuito e la nazione. Liberty Media sta monitorando la situazione della Catalunya per, eventualmente, annullare il GP di Spagna se non ci fossero le condizione sanitarie adatte. In questo 2020 tutto è possibile: chissà che non rivedremo l’Istanbul Park già quest’anno.

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