Il team di Brackley è tornato con il grande colpo di Michael Schumacher ma è stato Lewis Hamilton a portare la Stella sul tetto del mondo. Ecco com’è andata la decade della casa di Stoccarda.

La decade della Mercedes è stata contrassegnata da una rapida ascesa verso il vertice della massima serie. I primi anni sono stati di puro rodaggio, ma con l’era ibrida la storia è notevolmente cambiata. Ecco la storia della casa di Stoccarda dal grande ritorno ai domini di oggi.

Nel novembre del 2009 la Mercedes annunciò il proprio ritorno come costruttore ufficiale a partire dalla stagione successiva, acquisendo la Brawn GP campione del mondo. Il mese successivo venne resa nota la coppia di piloti, formata dall’emergente Nico Rosberg ma soprattutto dal grande ritorno di Michael Schumacher. Il sette volte campione del mondo tornò così al volante di una Formula 1 dopo il ritiro al termine del 2006 quando era in forze alla Ferrari.

La W01 venne presentata il primo febbraio 2010 sul tracciato di Valencia, ma sin dai test si era capito che la stagione sarebbe stata difficile in quanto la monoposto era solo un’evoluzione della Brawn precedente. Gli unici podi vengono ottenuti da Rosberg, terzo in Malesia, Cina e Gran Bretagna. Schumacher delude e per il 2011 la situazione peggiora. Nessuno dei due piloti riesce a chiudere tra i primi tre posti, a causa di una W02 velocissima sui rettilinei ma priva totalmente di carico aerodinamico. Il consumo delle gomme è un problema che si ripropone anche sulla W03, monoposto che ottiene la prima pole e la prima vittoria a Shanghai con Rosberg. Nico ottiene un secondo posto a Monaco, pista dove Schumacher ottenne il miglior tempo in qualifica. Purtroppo, il Kaiser di Kerpen retrocede di cinque posizioni sulla griglia di partenza a causa di una penalità rimediata in Spagna. Schumi torna comunque sul podio chiudendo terzo a Valencia.

Michael annuncia il ritiro a fine stagione e dunque la Mercedes ingaggia Lewis Hamilton per il 2013. La W04 rappresenta un netto miglioramento rispetto al passato, anche grazie ad un discusso test segreto sulle gomme Pirelli. Rosberg vince a Monaco ed a Silverstone, mentre il britannico domina in Ungheria e nonostante cinque pole position non ottiene altri successi. Il bilancio è comunque positivo con il secondo posto nei costruttori davanti alla Ferrari.

La storia di questa decade cambia in un lampo. Il 2014 vede la grande rivoluzione ibrida che cambia totalmente la Formula 1. La Mercedes presenta la W05, macchina che sin dai test invernali mette in mostra la propria superiorità. Le prime sei gare vedono le frecce d’argento sbancare la scena, con Hamilton che ottiene quattro vittorie contro le due del compagno di squadra. L’unica alternativa al team di Brackley è la Red Bull di Daniel Ricciardo che trionfa in Canada, Ungheria e Belgio ma sempre grazie a qualche disavventura della Mercedes. A fine stagione Lewis batte Nico nel gran finale di Abu Dhabi, mentre il titolo costruttori era arrivato quasi due mesi prima in Russia.

Il 2015 è una replica della stagione precedente, con la W06 che concede nuovamente soltanto tre vittorie alla concorrenza su diciannove appuntamenti. Sebastian Vettel batte i tedeschi in Malesia, Ungheria e Singapore, ma Hamilton fa festa già ad Austin approfittando di un’annata terribile per Rosberg. Il tedesco trova la sua vendetta nel 2016 grazie alla monoposto più vincente della storia: la W07. Questo modello ottiene diciannove vittorie su ventuno, il dominio del team di Toto Wolff e Niki Lauda ha raggiunto dei livelli impareggiabili.

Nel 2017 le cose si complicano con delle nuove modifiche al regolamento che rendono le vetture di tre secondi al giro più veloci grazie ad un’aerodinamica estremizzata ed alle gomme più larghe. La Mercedes presenta la W08, che trova nella Ferrari una dura antagonista. Vettel ed Hamilton danno vita ad uno splendido duello con l’alfiere di Maranello che resta al comando del mondiale sino a Monza. Da lì in poi è tutto facile per Lewis, a causa della carambola al via di Singapore che distrugge i sogni di gloria di Seb. I problemi di affidabilità in Malesia e Giappone fanno il resto con il quarto titolo costruttori per i tedeschi che arriva ad Austin, mentre in Messico Hamilton fa poker di mondiali piloti.

Il 2018 segue un copione simile all’anno precedente. La W09 è spesso inferiore alla rivale Ferrari, ma i molteplici errori di Vettel ed un campionato perfetto del campione del  mondo in carica portano Wolff e compagnia al quinto alloro di fila. La leggenda Mercedes si completa in un 2019 senza storia, dove la W10 non ha rivali specialmente nella prima metà di stagione. Lewis si porta a casa il sesto titolo e nel 2020 andrà a caccia del pareggio dei conti con Schumacher, proprio colui che era andato a sostituire sei anni prima. Una decade letteralmente dominata, con una Mercedes che non ha nessuna voglia di fermarsi.

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