Il 22 luglio di dodici mesi fa il tedesco dominò il GP di Germania per poi gettare al vento la vittoria sotto la pioggia. Da lì la rossa ha iniziato il suo tracollo

Ci sono giornate che lasciano il segno. Molte volte possono farlo in maniera positiva, ma quando invece avviene il contrario, si possono aprire dei veri e propri tunnel dai quali sembra impossibile intravedere la luce. Questo è proprio il caso di Sebastian Vettel e della Ferrari, che dodici mesi fa dominarono il Gran Premio di Germania partendo dalla pole position. Il tedesco arrivò a casa sua dopo la splendida vittoria di Silverstone, ottenuta due settimane prima. Questo permise a Seb di portare ad 8 le lunghezze di vantaggio sulla Mercedes di Lewis Hamilton nel mondiale.

Il fine settimana di Hockenheim iniziò alla grande: il britannico ebbe un problema nelle qualifiche che lo costrinse a scattare dal quattordicesimo posto, mentre Vettel ottenne una grandissima pole davanti a Bottas e Raikkonen. Seb dominò la corsa in lungo ed in largo, mentre Hamilton rimontò sino al quarto posto quando mancavano una ventina di giri dal termine. Proprio in quel momento, la dea bendata si schierò a fianco dell’alfiere Mercedes: una pioggerellina fitta e beffarda colpì la pista tedesca, costringendo tutti a rallentare. Lewis impose un ritmo impressionante con gomme morbide nuove, rimontando furiosamente sui finlandesi che si stavano giocando la seconda posizione.

Vettel venne avvertito della cosa ed aumentò il passo, ma al giro 51 l’errore fatale: alla curva Sachs, Seb commise un errore da debuttante finendo lungo sull’umido, ad una velocità di nemmeno 100 km/h, lasciando tutti attoniti. Le lacrime per radio sancirono l’inizio di un incubo, con Hamilton che dopo la safety car si ritrovò in testa e vinse tornando al comando nel mondiale, con 17 punti di vantaggio sul rivale.

Probabilmente nessuno poteva pensare che quel lungo al tornante potesse causare il crollo psicologico di uno che ha pur sempre vinto quattro mondiali, improvvisamente scioltosi al sole dopo essere stato sin li in lotta per il campionato. A distanza di un anno, Vettel ha fatto registrare soltanto un’altra vittoria, ottenuta in Belgio un mese più tardi, ed un’altra pole in Canada poco tempo fa. Un bottino decisamente misero, per un pilota che ha perso se stesso.

Assieme a lui, anche la Ferrari è letteralmente sparita. Dopo l’ennesimo errore di Seb a Monza nel contatto con Hamilton, la SF71H smise di essere la macchina migliore, venendo travolta dall’uragano Mercedes da Singapore in poi. La stagione 2019 è nata sulla falsariga del finale di quella precedente, con il Cavallino spesso ormai messo alle corde anche dalla Red Bull targata Honda. C’è assolutamente da recuperare il pilota come la Scuderia, che da quel maledetto giorno che venne seguito dalla morte di Sergio Marchionne non ha più avuto la competitività del biennio passato.

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