Sono appena trascorse 24 ore dal terribile schianto di Grosjean all’inzio del GP del Bahrain. Analizziamo i punti cruciali dell’incidente.

Oggi è un giorno particolare per la F1. Un mix di emozioni avvolge il modo della massima serie automobilistica: da un lato abbiamo ancora la paura del tremendo incidente di Grosjean e la consapevolezza di quanto sia coraggioso, pericoloso essere pilota; dall’altra parte quel senso di sollievo nel vedere Romain Grosjean riuscire a parlare con i suoi fan tramite i social.

La domanda, però, che fluttua nella testa di Ross Brawn – responsabile sportivo della F1 – e del suo team è: si poteva evitare tutto ciò o, quanto meno, fare di meglio?

Per rispondere a questo domanda dobbiamo analizzare ogni punto, ogni argomento con persone esperte nel settore. In questo articolo estrapoliamo alcune dichiarazione del nostro ingegnere, Ing. Werner Quevedo, riferite durante la live post-gara sulla nostra pagina Facebook.

 

 

 

La macchina, a livello ingegneristico, si è comportata bene?

“Per quanto riguarda la salute del pilota, la vettura ha retto bene l’urto. – ha dichiarato l’Ing. Quevedo – Le monoposto di F1 sono progettate per impattare frontalmente. In questo caso c’è stato l’impatto frontale e la struttura di crash ha lavorato benissimo: la parte anteriore del telaio e la cellula di sicurezza sono intatte“.

“In un secondo momento, la macchina ha impattato lateralmente le barriere creando una forza trasversale sulle ruote posteriori. Le macchine si F1 non sono progettate per resistere a queste forze trasversali e allora il retrotreno si è staccato dalla cellula di sicurezza. È stato un evento catastrofico finito bene“.

“Quello che fa ancor più paura è stata l’esplosione. L’esplosione non doveva avvenire. Nelle moderne vetture di F1, il serbatoio si trova all’interno del telaio ed è compito di quest’ultimo proteggere il serbatoio ed i sistemi di trasferimento del carburante. In caso di impatto, la fiamma non si deve mai muovere verso il serbatoio”.

“Non mi sento di dire che l’esplosione sia causata dalle batterie, in quanto quest’ultima richiede tempo per esplodere. Qui tutto è avvenuto in una frazione di secondo”.

 

 

 

E le barriere, invece, come si sono comportate?

In merito a ciò l’ing. Quevedo ha espresso la sua considerazione: ” I guardrail sono stati un’altra falla della sicurezza. Le lame del guardrail si sono fermate a pressoché 30 cm dalla testa del pilota. È una situazione inaccettabile. Anche la sostituzione delle barriere danneggiate è stata imbarazzante: pensavo che venissero messi file di gomma o qualunque cosa che potesse dissipare energia. Tra il guardrail e i blocchi di cemento non so quale fosse la miglior soluzione“.

L’Halo ha svolto un ruolo cruciale nell’incidente?

L’Halo è uno dei fattori che ha salvato la vita a Romain. ha esclamato l’ingegnere durante la nostra live È una struttura in titanio e ne viene verificata l’efficacia con test incredibili: viene sottoposto a resistenze di decine di tonnellate e può deformarsi ma non deve rompersi. L’Halo ha evitato l’impatto fra la testa del pilota e il guardrail. Tutti quelli che hanno criticato l’Halo, ieri, hanno avuto l’ennesima risposta”.

 

 

 

I marshals hanno ricevuto una preparazione adeguata per l’evento?

Un’altra falla del sistema ieri è stata rappresentata dai marshals. Operazioni troppo lente e azioni scellerate si sono verificate durante l’arco della gara. Durante l’incidente di Grosjean i marshals sembravano impreparati nel domare le fiamme. C’è da dire che non tutti i marshals hanno una tuta ignifuga, ma solamente quelli addetti a spegnere eventuali incendi ne sono dotati. Dopo quanto accaduto si spera che la FIA dia il giusto equipaggiamento anche a coloro che lavorano intorno alla pista per salvaguardare anche la loro salute.

 

In conclusione, come ne siamo usciti da questo GP?

Le parole del nostro ingegnerie sono state di grande aiuto per capire se la FIA avesse svolto un buon lavoro. In conclusione possiamo affermare che la sicurezza sulle monoposto ha fatto passi da giganti. Lo stesso deve avvenire, però, anche al di fuori delle monoposto portando, come in questo caso, barriere innovative e proteggendo l’incolumità degli addetti ai lavori. Al tempo stesso, però, bisogna essere soddisfatti perché se questo incidente fosse avvenuto una decina di anni fa avremmo certamente parlato di un’altra storia.

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