Mercedes dominanti e Ferrari che arrancano, Verstappen variabile impazzita

Il giovedì di Monaco si è appena concluso, ma l’unica novità rispetto agli altri week-end è soltanto il giorno in cui si sono disputate le libere. Infatti le Mercedes stanno continuando il loro programma di demolizione della concorrenza, sulla pista che sino allo scorso anno era la più ostica per loro. Qui le frecce d’argento non fanno la pole dal 2o15, mentre Lewis Hamilton vinse fortunosamente l’edizione successiva per l’errore ai box della Red Bull con le gomme di Ricciardo.

Quest’anno la musica è totalmente cambiata: la W10 è semplicemente la macchina perfetta, capace di adattarsi a qualsiasi tipo di pista con estrema facilità. Il campione del mondo ha ottenuto il miglior tempo in 1’11”118, precedendo di appena 81 millesimi Valtteri Bottas. Dietro di loro il vuoto. La Mercedes è stata di un’altra categoria anche nella simulazione di passo gara, mentre la Ferrari è lontana in ogni condizione. In qualifica, Sebastian Vettel è terzo e si è beccato quasi otto decimi dal battistrada, evidenziando nuovamente le gravi carenze di cui soffre questa monoposto: lentissima in inserimento curva ( guardate le immagini al tornante del Loews e confrontatele con la Mercedes) ed in trazione.

Gli sviluppi tardano ad arrivare ed intanto la Mercedes si prende tutto, anche su piste che recentemente non gli appartenevano. La strada per la sesta doppietta consecutiva sembra davvero spianata, l’unico che può tentare un miracolo è Max Verstappen sulla Red Bull targata Honda. L’olandese è apparso molto veloce in mattinata, infilandosi tra le frecce d’argento. Nel pomeriggio non è andato oltre il sesto tempo, a causa di alcuni problemi tecnici che non gli hanno permesso di completare più di 17 passaggi. Pierre Gasly è quarto a pochi millesimi da Vettel, ma la differenza che c’è tra i due piloti della Red Bull che c’è in genere fa sperare in un Verstappen all’attacco, per tentare di dar fastidiosi alle Mercedes.

A Monaco conta la qualifica, cosa in cui la Mercedes sembra già perfetta. Stesso discorso per i long run. Hamilton e Bottas sono andati a girare tranquillamente sul passo dell’1’14”, con la Ferrari che dopo pochi giri era già sull’1’16”. Sintomo di una crisi tecnica che su piste dove il grip meccanico e la stabilità all’anteriore conta viene sempre più a galla. Le parole di Vettel di ieri sono state ampiamente rispettate: la Ferrari non può competere con la Mercedes, probabilmente se ne riparlerà, come al solito, l’anno prossimo.

 

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