Proprio quando tutti si aspettavano un duello all’ultimo millesimo tra Verstappen ed Hamilton per la pole position del GP del Messico di F1 , ecco che invece dall’ultima curva spunta Valtteri Bottas che ruba la scena (e la prima piazzola in griglia) a tutti, terzo incomodo non invitato alla festa, tanto per aggiungere un po’ di Jalapeños alla lotta per il mondiale.

Il boscaiolo mette in cascina la diciannovesima pole position in carriera, staccando Mario Andretti (fermo a quota 18) ed incalzando il campione del mondo 1996 Damon Hill ad una sola lunghezza di distanza, ma soprattutto rifila un decimo e mezzo al suo coinquilino di box, il baronetto di Sua Maestà, Lewis Hamilton.

Analizzando la telemetria dei due giri veloci in Q3 dei due piloti Mercedes, si evince come Bottas abbia costruito la pole con un impeccabile settore centrale, tallone di Achille di Lewis come già visto nell’analisi dei migliori tempi nelle FP2.

f1 GP Messico qualifiche
f1 GP Messico qualifiche

Senza alcun gioco di scie, Hamilton e Bottas arrivano alla frenata di Curva 1 in pratica alla stessa velocità (PUNTO 1), con il finlandese più aggressivo in ingresso anche nelle successive due curve (PUNTO 2), ma al primo rilevamento cronometrico è l’inglese a spuntarla per appena sei millesimi.

La musica cambia subito dopo però, quando Bottas porta puntualmente tanta velocità in più nello stresso delle curve 4, 5 e 6 (PUNTI 3 E 4) rispetto al suo compagno di squadra in evidente difficoltà, tanto da provare a cercare più agilità utilizzando una marcia inferiore (PUNTI 3a e 3b).

Si arriva quindi al punto più impegnativo del circuito messicano, le velocissime esse in sequenza di Curva 7, 8, 9 e 10. Come già successo nelle FP2, Hamilton fatica ad affrontare questo tratto (PUNTI 5 e 6), frena più tardi rispetto a Bottas nel tentativo di portare più velocità in ingresso (PUNTO 5a e 6a) ma poi è costretto a sollevare più volte il piede (PUNTO 5b) ed ha difficoltà a trazionare in uscita (PUNTO 6b), perdendo velocità sul rettilineo insieme a quei decimi che faranno poi la differenza per la pole.

Il tratto finale, quello dello stadio, vede il duo Mercedes affrontare l’ultimo settore in maniera diametralmente opposta (PUNTI 7, 8 e 9), più aggressivo in ingresso l’inglese con frenate più ritardate e prolungate e più rapido in uscita il finlandese, con Hamilton che piazza l’unico fucsia di giornata per 22 millesimi (nonostante l’ennesimo problema in trazione al PUNTO 9a), andando così a completare una prima fila tutta Mercedes.

Con la casa di Stoccarda spesso costretta a giocare per lunghi tratti del campionato con una sola punta, il risveglio improvviso del finlandese (complice anche un Perez sottotono nella gara di casa), rimescola le carte in tavola nella lotta per il mondiale. Sebbene con il dente avvelenato e meno incline di un tempo ad accettare tutto passivamente (ordini di scuderia in primis dopo il benservito ricevuto da Wolff e soci), Bottas potrebbe in ogni caso rivelarsi (l’inaspettata) arma in più sia per la Mercedes in ottica mondiale costruttori, sia per Hamilton che ha un disperato bisogno di rosicchiare qualche punto al suo diretto rivale.

di Massimo Zecchinelli software telemetria by Ing. Cesare Di Mauro

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