Ferrari F1 – Occhi lucidi, la voce a tratti rotta dalla frustrazione, Charles Leclerc non si sottrae alle domande più ficcanti.
Le interviste con i media esteri puntano su presente e futuro del cavallino, ed il presente ha il sapore asciutto del giro 41 del GP del Bahrain: il familiare, sommesso “No” urlato via radio, e la numero 16 viene parcheggiata a lato del circuito; alla domanda se avesse sentito delle avvisaglie sul guasto, il monegasco assicura che “no, nessun segnale. [il motore] si è semplicemente spento

Per quanto sconfortante, il laconico commento del pilota é solo la punta dell’iceberg.
La prima gara della stagione, chiariti una volta per tutte i valori in campo, restituisce una rossa in affanno.
Quello che era stato identificato dai più come il principale problema della Ferrari F1 – 75, il degrado gomme, è ben lungi dall’essere risolto, anzi: prestazione pura a parte, si può tranquillamente affermare che -almeno limitatamente alla prima gara- Ferrari sotto questo punto di vista era quarta forza, fra le squadre in pista oggi.
E con questo, quella che è stata la causa primaria della sconfitta nel 2022 è ancora ben presente.
Escludendo l’unico miglioramento confermato, la velocità massima non più deficitaria, uno degli obiettivi più sbandierati per stagione appena cominciata già manca all’appello:

F1 - La Ferrari post Bahrain Sapevamo di essere più lenti
F1 – La Ferrari post Bahrain Sapevamo di essere più lenti



Non posso dire che questo risultato ci faccia bene – continua Charles – ovviamente hanno concentrato parecchio lavoro su quello [sull’affidabilità ndr] durante l’inverno, ma dobbiamo continuare a lavorare perché è la prima gara e abbiamo subito avuto problemi, quindi.. non va bene

Nemmeno va dimenticato il fatto che il motore della vettura di Leclerc era già stato oggetto di attenzioni nel pre-gara, avendo la Ferrari sostituito batteria e centralina a scopo precauzionale.
Prima della prima gara della stagione.

E’ troppo presto per lanciarsi in critiche e prodursi in coccodrilli sul 2023, magari già incoronando Re Max come “il Terzo”, ma sentire Carlos Sainz lamentarsi via radio della ripresa del porpoising durante l’ultimo stint di gara, attimi prima di venire infilato da un certo asturiano della Aston Martin non depone a favore della rossa.
E con l’incertezza su quella che potrebbe essere la bontà del programma di sviluppo della vettura, il rischio di ripetere una stagione come quella del 2019, pur nei suoi picchi sulle piste amiche, non dovrebbe essere sottovalutato

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